Cinghia di arresto per buoi
pianura bresciana
Descrizione
Ambito culturale: pianura bresciana, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: cinghia di arresto per buoi
Materia e tecnica: cuoio (conciatura, taglio, cucitura); ferro (stampo, forgiatura); filo metallico (stampo)
Misure: 235 cm
Descrizione: Lo strumento è costituito da una cinghia in cuoio, le cui estremità sono ripiegate e tenute insieme mediante cucitura, andando a formare lo spazio sufficiente per inserirvi due anelli in ferro, di diverse dimensioni. Essi sono uniti tra loro mediante un doppio occhiello, a cui è agganciata l'estremità superiore della catenella. L'altra estremità è invece inserita, anch'essa mediante un doppio occhiello, entro un grosso anello in ferro. All'anello sono fissati due ganci, utili ad accorciare la catena, un doppio occhiello a cui è assicurata una breve catenella ed un secondo doppio occhiello a cui è legata la catenella che sorregge il chiodo in ferro
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 170-171) riferisce che lo stadio precedente a questo metodo di arresto era costituito da una lunga corda, legata ad un'estremità alle corna e all'altra alla punta del timone. L'uso della cinghia di arresto è stato rilevato dall'autore in tutta la pianura padana, dove sovente il timone è piegato verso l'alto. Il chiodo in ferro veniva legato all'anello con una catenina affinché non andasse perso.
Fonte di documentazione: 3
Collocazione
Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2003)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/XO020-00662/
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