Testa di rastrello

montagna bresciana, bottega di costruttore di attrezzi in legno

Testa di rastrello

Descrizione

Ambito culturale: montagna bresciana, bottega di costruttore di attrezzi in legno, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: testa di rastrello

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, intaglio, levigatura, foratura, commettitura)

Misure: 71 cm x 3.1 cm

Descrizione: Oggetto costituito dal regolo, a sezione quadrata, al centro, dove è praticato un foro circolare per l'inserimento del manico, allungato verso il basso. Sul lato inferiore sono stati praticati tanti fori a uguale distanza, in cui sono stati inseriti i rebbi a sezione cilindrica e terminanti a punta.

Notizie storico-critiche: L'informatore G. Bergomi (audiocassetta n° 1, lato A) riferisce che, nelle Valli bresciane, le specie di legno utilizzate per realizzare i rastrelli, dovendo assicurare una certa resistenza, erano solitamente il nocciolo per il manico e il regolo, e il castagno e il corniolo per i denti. L'erba, una volta rastrellata, veniva raccolta sul posto entro grossi lenzuoli di stoffa, che, colmi di falciato, venivano annodati alle estremità per la chiusura e trasportati sulle spalle verso valle.
P. Scheuermeier (1980, vol. I, pp. 61-62) scrive che la lunghezza del regolo e dei denti, la loro grossezza e la reciproca distanza variavano da zona a zona, a seconda dell'uso. Nelle zone dove la fienagione era importante, come in Lombardia, per radunare il fieno sul prato ci si serviva di un rastrello dal regolo largo, entro cui erano infissi almeno trenta denti sottili e ravvicinati. Solo raramente per la fienagione si usava un rastrello dai denti in ferro.
Fonti di documentazione: 2/ 3

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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