Crivello

montagna bresciana, (sponde) bottega di falegname, (fondo) fucina di fabbro ferraio

Crivello

Descrizione

Ambito culturale: montagna bresciana, (sponde) bottega di falegname, (fondo) fucina di fabbro ferraio, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: crivello

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, riduzione in lamine, curvatura, inchiodatura); ferro (stampo)

Misure: 9.5 cm x Ø 41 cm

Descrizione: Recipiente cilindrico costituito da una bassa sponda lignea, internamente zigrinata, inchiodata alle estremità, a cui è stata inchiodata una seconda sponda esterna più bassa. Tra di esse è stato inserito il fondo costituito da una rete a maglie finissime di filo di ferro, fissata alla sponda con del filo metallico.

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. I, pp. 138-140) scrive che i diversi tipi di crivelli si distinguono in base all'uso a cui erano preposti, che, a sua volta, ne determinava la forma, la finezza della maglia ed il materiale costruttivo. Quest'ultimo permette di dedurne altresì il periodo di fabbricazione. I crivelli dalle maglie in legno o in vimini sono stati progressivamente sostituiti con quelli dalle maglie in ferro o in lega metallica. Quelli utilizzati per separare il grano dalla pula, dalla paglia, dalle spighe, dalle erbacce, dalla terra e dai sassolini erano naturalmente realizzati a maglie molto più strette. Dopo la spulatura, il grano veniva crivellato due o tre volte: prima con il crivello più grossolano e poi con quelli a maglie più sottili. La seconda pulitura poteva essere effettuata da lavoratori ambulanti, che andavano di casa in casa portando con sé gli strumenti necessari.
Fonte di documentazione: 3

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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