Staio

montagna bresciana, (doghe) bottega di bottaio, (cerchi) fucina di fabbro ferraio

Staio

Descrizione

Ambito culturale: montagna bresciana, (doghe) bottega di bottaio, (cerchi) fucina di fabbro ferraio, Lombardia

Cronologia: sec. XIX seconda metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: staio

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, riduzione in assi, intaglio, inchiodatura); ferro (riscaldamento, forgiatura, taglio, bollitura)

Misure: 21.2 cm x Ø 33 cm

Descrizione: Contenitore ligneo di forma cilindrica, rinforzato da un cerchio in ferro lungo la bocca ed uno sul fondo. Alla bocca è inserito un passante livellatore rettangolare che corre lungo il diametro, poggiante su un ramo cilindrico verticale commesso al centro della base.

Notizie storico-critiche: G.B. Muzzi (2001, p. 80) informa che le misure della capacità degli stai si riferivano a un contenuto presumibilmente liquido, nonostante venissero utilizzate per i prodotti agricoli solidi. L'autore (2003, p. 77) riferisce altresì che gli utenti erano obbligati a portare periodicamente le varie misure presso un apposito ufficio per regolarizzarle attraverso una verifica e una punzonatura.
Kezich G./ Eulisse E./ Mott A. (2002, p. 28) scrivono che lo staio era il contenitore più usato per misurare farina e granaglie e fu assunto come unità di misura. Per lo staio e i suoi sottomultipli - il mezzo, il quarto, il sedicesimo, il ventiquattresimo - si trattava quindi di misure di capacità, il cui valore poteva variare, a seconda dei luoghi, da un minimo di 7-8 litri a un massimo di 20-26 litri circa. Talora marchiato da sigilli ufficiali, era sempre soggetto a controlli.
Fonti di documentazione: 3

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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