Fiasco

montagna bresciana, (contenitore) bottega di vetraio, (rivestimento) bottega di cestaio

Fiasco

Descrizione

Ambito culturale: montagna bresciana, (contenitore) bottega di vetraio, (rivestimento) bottega di cestaio, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: fiasco

Materia e tecnica: vetro (soffiatura); legno di salice (potatura, essiccazione, taglio, intreccio, torcitura)

Misure: 38 cm x Ø 14.5 cm

Descrizione: Il recipiente è cilindrico e di colore scuro, dal breve collo privo di tappo di chiusura. Il corpo, ad esclusione della base, è stato rivestito con un'impagliatura formata da rami verticali, a cui sono intrecciati sottili rami orizzontali. Ai due lati del corpo sono fissati due manici in rami ritorti, mentre al corpo e al collo sono fissate le due estremità della maniglia, sempre in rami ritorti.

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 43-44) riferisce che, per poter versare il vino più comodamente, talvolta il fiasco veniva posto entro un'intelaiatura ribaltabile, il portafiaschi. Il rivestimento in vimini serviva per proteggerlo e mantenerlo diritto.
G.B. Muzzi (2003, pp. 26-27) informa che, mentre nella pianura bresciana il rivestimento dei fiaschi veniva fatto in carice, pianta palustre usata anche per impagliare le sedie, nelle Valli il rivestimento era fatto in vimini, materiale più duraturo e resistente. A causa della poca quantità d'uva raccolta in montagna e delle cattive modalità di conservazione si beveva solo vino aspro. La prima ad essere bevuta era però la "iséna", ottenuta dalla torchiatura delle vinacce (gràte).
Fonti di documentazione: 3

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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