Pettine da lino

ambito cremonese

Pettine da lino

Descrizione

Ambito culturale: ambito cremonese; Italia, Lombardia

Cronologia: sec. XIX fine-sec. XX inizio

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: pettine da lino

Materia e tecnica: legno di noce (taglio, squadratura, piallatura, levigatura, intaglio); ferro (forgiatura, tempratura, inchiodatura)

Misure: 16 cm x 47.5 cm

Descrizione: Assicella rettangolare lignea, munita di due fori alle estremità a forma di mezzaluna, finemente decorati con incisioni. Parte centrale colorata in rosso con incisi motivi ornamentali, al cui centro sono stati inchiodati 288 aculei appuntiti in ferro, uniformemente distanziati tra loro.

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 241-244) scrive che la pettinatura, uguale per la canapa e per il lino, era l'ultima operazione atta a liberare le fibre dalle ultime impurità. Nella maggior parte dei casi, si usavano a tal fine due tipi di pettine: uno, dai denti lunghi e radi, che permetteva una prima pettinatura grossolana della fibra, dalla quale si divideva la stoppa, ed uno, dai denti più fitti e corti, usato per la seconda e la terza pettinatura. La disposizione degli aculei in ferro, il più possibile a distanza regolare, poteva formare un quadrato o un rettangolo. Nella pianura padana, l'operazione veniva svolta da pettinatori professionisti provenienti dalle montagne, che, tra ottobre e Capodanno, si spostavano di casa in casa. Talvolta, costoro praticavano soprattutto la prima pettinatura, mentre alle donne era affidata la seconda e la terza, sciogliendo la matassa in mazzetti più piccoli. Nelle valli montane, invece, entrambe le fasi erano eseguite dalle donne.
La stoppa (#cavedéla#) ricavata dalla pettinatura veniva riutilizzata per filati di qualità inferiore.

Collocazione

Pescarolo ed Uniti (CR), Museo del Lino

Credits

Compilazione: Fassi, Giuseppina (2014)

Aggiornamento: Capra, Michela (2015)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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