Segone a due manici
Descrizione
Ambito culturale: pianura bresciana; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metàsec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: segone a due manici
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura); ferro (stampo, bollitura)
Misure: 11.2 cm x 156.5 cm (intero)
Descrizione: Lunga lama flessibile e dentata, alle cui estremità cave sono inserite le due maniglie di forma cilindrica.
Notizie storico-critiche: G.B. Muzzi (2001, p. 82) informa che le specie delle piante della pianura bresciana erano assai numerose: il pioppo (àlberå), il pioppo cipressino (àlberå pìnå), il gelso (mur), il platano (plàten), l'ontano (onés), la robinia (rubì), il salice (sàles), il sambuco (sambüc), la sanguinella (sanguanì), la quercia (rùer), il noce (nus), ed altri. Le piante erano di proprietà del padrone del fondo e costituivano parte in natura delle paghe dei salariati. Il padrone, inoltre, decideva se consentire o meno di lavorare i rami per realizzare i manici degli attrezzi agricoli, mentre assentiva a raccogliere i rami che seccavano spontaneamente sui platani o sui pioppi cipressini.
C. Simoni (2001, p. 54) informa che, in territorio bresciano, il segone affiancò la scure a partire dagli inizi del XX secolo. Esso permise di ridurre la quantità di legno che andava perduta nel taglio. I due manici, inoltre, potevano essere impugnati anche da più di due uomini.
Fonti di documentazione: 3
Collocazione
Mairano (BS), Museo della Civiltà Contadina "Dino Gregorio"
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/v2010-00083/
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