Brenta
Descrizione
Ambito culturale: ambito bresciano; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metàsec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: brenta
Materia e tecnica: legno (taglio, assemblaggio, curvatura); ferro (riscaldamento, forgiatura, curvatura, bollitura)
Misure: 46.8 cm x 95 cm (intero)
Descrizione: Alto recipiente a sezione ovale, più largo alla sommità, formato da doghe assicurate tra loro da cerchi in ferro. Alla parete posteriore, piatta e adattata alla schiena, sono fissati due spallacci ognuno formato da due rami ricurvi.
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 105-106) informa che tale bigoncia serviva anche per il trasporto del vino, oltre che dell'uva. Se, in tempi più antichi, le cinghie per il caricamento sulle spalle erano costruite mediante dei vinchi attorcigliati, in tempi più vicini a noi venivano realizzate in cuoio. La brenta era considerata un'unità di misura del vino, corrispondente a circa cinquanta litri. L'attrezzo, infatti, era diffuso in una forma standardizzata nelle regioni caratterizzate da un'estesa viticoltura, nelle cantine e nel commercio del vino.
G.B. Muzzi (2003, p. 23) scrive che la brenta era un'unità di misura di liquidi pari a cinquanta litri. La giusta misura era indicata da un chiodino di bronzo infisso in una doga. Per agevolarne il carico sulle spalle dell'addetto al trasporto dell'uva dalla vigna ai tini sul carro, lungo il filare si metteva su dei cavalletti con un appoggio a misura d'uomo. La brenta serviva anche per il trasporto del mosto dal tino di pigiatura fino alla botte e, durante il travaso, da una botte all'altra.
Fonte di documentazione: 3
Collocazione
Mairano (BS), Museo della Civiltà Contadina "Dino Gregorio"
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/v2010-00153/
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