Aspo
Descrizione
Ambito culturale: pianura bresciana; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metàsec. XX prima metà
Categoria: economia e ritualità domestiche
Tipologia: aspo
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, sgrossatura, tornitura, commettitura); ferro (riscaldamento, forgiatura, curvatura)
Misure: 36 cm x 49.2 cm x 61 cm (intero)
Descrizione: Oggetto formato da un montante a due piedi d'appoggio modanati e tra loro paralleli, inseriti entro una base, che reggono un cilindro tornito in cui è inserita una manovella ricurva. Ad esso sono commessi quattro bracci contrapposti, che costituiscono i raggi di una ruota senza cerchione. Ad ognuna delle estremità dei bracci è inserita una traversa a sezione trapezoidale.
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 265-270) riferisce che l'operazione di aspatura serviva per liberare il fuso o la spola del filatoio dal filo e conservarlo in matasse. Una volta formate, le matasse dovevano essere lavate e lisciviate, in modi diversi a seconda del tipo di filato: in Italia settentrionale, venivano lasciate per ore in un mastello tra la liscivia bollente, per poi essere lavate in acqua fresca, talvolta al fiume, e stese al sole ad asciugare ed imbiancare. Sulla base del numero di giri dell'aspo, si poteva misurare approssimativamente la lunghezza del filo avvolto in una matassa. Le matasse venivano avvolte sull'aspo in modi diversi: con metodi elementari, con l'aspo a mano oppure con l'aspo rotante. Di quest'ultimo, quello formato da quattro raggi semplici era il più diffuso.
Fonte di documentazione: 3
Collocazione
Mairano (BS), Museo della Civiltà Contadina "Dino Gregorio"
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/v2010-00212/
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