Villa Carlotta: un’introduzione
Costruita alla fine del Seicento come residenza di villeggiatura del marchese Giorgio Clerici di Milano – senatore nel 1664, reggente del Consiglio d’Italia nel 1686, gran cancelliere di Milano nel 1691, dal 1717 presidente del Senato – e lasciata poi in eredità al pronipote, Antonio Giorgio (1715-1768), protettore dei beni della santa Inquisizione, patrizio milanese nel 1739 e grande di Spagna nel 1741. Quest’ultimo porta a termine l’edificazione della Villa, si occupa della ristrutturazione del palazzo a Milano affidando, nel 1741, la decorazione nella galleria di rappresentanza a Giovan Battista Tiepolo.
Le incisioni pubblicate nel 1743 da Marc’Antonio Dal Re in Ville di Delizia sono molto utili per comprendere come viene concepito l’edificio all’epoca della sua edificazione alla fine del XVII secolo. La collocazione scelta è un impianto scenografico fra i più suggestivi del lago di Como: incastonata fra riva e collina e preceduta da una serie di dislivelli di terreno, creati artificialmente per sostenere ripiani e terrazze sovrapposti.
La Villa si compone di un corpo centrale massiccio, secondo la tradizione lombarda, impostato, in omaggio al gusto tardoseicentesco, su un unico asse che, partendo dal cancello di entrata al lago, divide la proprietà in due parti uguali e simmetriche, per terminare nel ninfeo sul retro.
La facciata principale, scandita dalle due fasce marcapiano è caratterizzata dalla presenza di sei lesene, due sugli angoli e altre quattro a intervalli regolari. Le undici finestre sono incorniciate da riquadrature con una piccola chiave in alto. La forma a ‘U’ sul retro introduce verso il ninfeo a rocaille. Il rigore simmetrico è ancora oggi percepibile insieme allo straordinario scalone elicoidale, uno degli elementi più interessanti dell’architettura originaria, con i gradini che via via si abbassano per facilitare la salita.
Nel 1801 la proprietà passa a Giovanni Battista Sommariva (Sant’Angelo Lodigiano 1757 – Milano 1826), membro di primo piano del governo repubblicano instaurato da Napoleone in Lombardia. Sommariva, uno dei più ambiziosi collezionisti d’arte attivi in Europa in quegli anni, allestisce gli ambienti con una straordinaria serie di capolavori commissionati ai più importanti artisti della sua epoca tra i quali Antonio Canova, Berthel Thorvaldsen e Francesco Hayez.
Il Palazzo di Parigi, così come la villa sul lago di Como, scrigni di straordinari capolavori, scenari per fastosi ricevimenti e illustri frequentazioni diventano meta di viaggiatori e conoscitori da tutta Europa.
‘A cento passi dalla locanda si trova la magnifica casa del signor Sommariva, che l’avvocato-direttore acquistò a caro prezzo […] si danno 2 franchi al custode e si firma sul registro dei viaggiatori’ queste la annotazione di Stendhal a proposito della visita alla Villa di Tremezzo.
Al fine di mascherare il tetto sul fronte lago, Sommariva fa erigere sopra il cornicione della facciata principale e lungo i fianchi una balaustra con orologio e campane.
Alcuni cambiamenti interessano anche il secondo piano, la finestra che si apre sull’atrio viene trasformata in una loggia con balcone panoramico e le finestre lungo i fianchi sono sostituite da altrettante logge per favorire una migliore illuminazione e consentire una maggiore interazione della dimora con il giardino.
Nel 1838 la villa viene ceduta alla principessa Marianna di Prussia che nel 1850 la destina alla figlia Carlotta, in occasione delle sue nozze con il duca Giorgio II di Sassonia-Meiningen. I nuovi proprietari tedeschi conservano le principali opere d’arte della collezione Sommariva, ancora oggi presenti nella Villa, e promuovono una serie di interventi di decorazione degli interni e di ammodernamento degli arredi. Una particolare attenzione viene riservata al parco, che in questo periodo registra l’introduzione di numerose specie esotiche e un complessivo ridisegno. Nel corso della Prima Guerra Mondiale la Villa viene confiscata dallo Stato italiano in quanto bene appartenente a nazione nemica. Le incertezze sulla sua destinazione vengono definitivamente risolte nel 1927 con la costituzione dell’Ente Morale Villa Carlotta che da allora ha in carico la gestione della villa, delle sue collezioni e del giardino.
Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre 2017 [cm]