Borghi di Lombardia: Cassinetta di Lugagnano (MI)
Cassinetta di Lugagnano costituisce uno dei borghi più eleganti tra quelli situati lungo il corso del naviglio Grande, luogo di delizia e villeggiatura fra ville, corsi d’acqua, parchi e giardini, che instaurano un intenso dialogo con il paesaggio agricolo circostante. Luogo di villeggiatura della nobiltà milanese, Cassinetta di Lugagnano, con le sue sontuose dimore settecentesche che formano con il naviglio un’unità paesistica di notevole pregio, conserva un fascio antico legato ai nomi delle grandi famiglie milanesi come i Trivulzio, i Visconti, i Mantegazza, i Castiglioni, i Parravicini.
Il borgo è costituito da due centri, Lugagnano e Cassinetta, separati dal naviglio Grande, lungo il quale le ville costituivano un punto di riferimento per la nobiltà milanese, tra esigenze produttive ed estetiche. Si riconoscono due sistemi, con le ville in sponda sinistra che si rapportano direttamente al corso d’acqua e quelle lungo l’asse centrale del paese perpendicolare al naviglio.
A est del naviglio si trova Villa Negri (1761), sontuosa residenza estiva con giardino all’italiana. Dopo il ponte che collega i due nuclei la neoclassica Villa Visconti Maineri, si affaccia sul doppio giardino, con anfiteatro, coffee house e ghiacciaia. Subito dopo è Villa Krentzlin (sec. XVII-XVIII), protetta da un elegante muro di cinta animato da due frontoni ricurvi, seguita da Villa Nai Bossi Poroli (sec. XVIII), con l’oratorio di S. Giuseppe, interessante esempio di rococò.
Molto trasformato è il complesso di Cascina Bardena con l’ottocentesca Villa Bodio-Pallavicini-Bottiglia. Al di là del ponte, si trova la famosa Osteria del Ponte, luogo di sosta fin dal ‘500, e poco più in là la chiesa di S. Maria Nascente e S. Antonio Abate, rimaneggiata nel 1731.
La roggia Biraga porta al molino dei Biraghi (1428-30), recentemente restaurato e considerato il più antico ancora in funzione in tutta la fascia dei navigli. Percorrendo via Roma, principale asse del paese, la neoclassica Villa Mörlin Visconti Pambieri (1825-27) è priva di quel gusto per il grandioso delle ville precedenti. Adiacente è Villa Frotta Eusebio (sec. XVIII) con lo scenografico muro ideato per mascherare una parete cieca e all’imbocco della strada per Robecco la neoclassica Villa Trivulzio (fine ‘700), con l’oratorio aperto verso il paese.
Via Roma è conclusa da Palazzo Mantegazza (sec. XVI) affacciato con un semplice arco su una piazzetta.
Nei pressi, Villa Clari Monzini (XVII-XVIII sec.) recentemente restaurata e adibita a lussuose abitazioni private, probabilmente la più antica fra le ville di Cassinetta di Lugagnano,. Nel ‘600 Villa Clari Monzini era uno dei complessi signorili più importanti del territorio, collegata al naviglio tramite un grande parco tagliato da un lungo viale alberato, intervallato da coppie di pilastri, che da piazza del Teatro proseguiva oltre il corso d’acqua fino alla grande esedra di Villa Negri.
La villa vera e propria si compone di un nucleo principale, del cortile d’onore, di un avancorpo con annessa cappella ed esedra d’ingresso e di un’ala di servizio sulla sinistra. Sulla destra il cortile è delimitato dal finto prospetto del corpo rustico che riprende il carattere estetico del resto della villa. Attraverso un passaggio si entra nella seconda corte attorno alla quale di sviluppa con pianta a U il corpo rustico aperto con portico ad archi sul cortile centrale.
Sulla sinistra del corpo principale, oltre l’ala di servizio si trova il terzo cortile chiuso dai corpi rurali, mentre verso la campagna si apre un vasto giardino che ha perso l’originaria grandiosità. Ancora esistente è il cancello seicentesco, sostenuto da piloni a bugnato, che chiude il lato posteriore del giardino. La villa, a pianta quadrata con cortile centrale e due sporgenze laterali, riprende le caratteristiche architettoniche tipiche di inizio ‘600. Una chiara differenziazione dei corpi consente di cogliere l’asse principale dell’edificio, che dal corpo d’ingresso a due piani attraverso il corpo laterale più basso, destinato a funzioni di servizio, conduce al corpo padronale in fondo alla corte, a tre piani con portico di cinque campate, vero centro della composizione. Al primo piano si apriva l’appartamento padronale con grande salone delle feste e soffitti interamente affrescati, in gran parte ancora conservati. Sporgente con la parte absidale sulla piazzetta d’accesso, l‘Oratorio di S. Anna è ritmato dalle medesime aperture che ornano la facciata della villa.
La struttura quadrangolare suggerisce l’ipotesi che l’edificio sia l’evoluzione dell’antico fortilizio di Lugagnano che si presume edificato attorno al 1558 dalla famiglia Birago. L’attuale complesso fu edificato dai Clari di Alessandria nella seconda metà del XVII secolo, che ne rimasero proprietari fino al 1819, tranne per un breve periodo alla fine del XVII sec. quando venne confiscato dalla Camera Regia.
Nel 2007 la villa è stata restaurata e adibita a lussuose abitazioni private comportando la divisione di alcuni saloni affrescati in locali più piccoli, medesima sorta toccata all’Oratorio.
Notizie storiche
Il nucleo più antico del paese è quello di Lugagnano, sulla sponda destra del naviglio, dove i primi insediamenti risalirebbero all’epoca romana e sul cui territorio a metà del ‘200 si ha notizia dell’esistenza di un castello e di una chiesa dedicata a S. Protasio. Il naviglio Grande, completato nel ‘200, ha inizialmente scopi irrigui, assumendo nella seconda metà del secolo il ruolo di via d’acqua per il trasporto di materie prime e, a partire dalla metà del ‘600, di passeggeri.
Dal ‘400 Lugagnano, con l’Osteria del Ponte, diviene luogo di sosta tra il lago Maggiore e Milano. Il toponimo Cassinetta avrebbe invece origine dalla Cassina Biraga, il cui fondatore, Maffiolo Birago, nel 1428, fa scavare un canale derivato dal naviglio, la roggia Biraga, che, attraversa il paese e fa funzionare le pale del molino della Pazza Biraga, tuttora esistente e funzionante.
Lo stesso Maffiolo Birago fa costruire nel 1435 la più antica chiesa del luogo, dedicata alla Beata Vergine e a S. Antonio Abate. Fra ‘600 e ‘700 lungo il naviglio, ma anche lungo la principale arteria del borgo, si moltiplicano le residenze signorili, con parchi e giardini affacciati sull’acqua, costituendo un patrimonio ancora oggi unico per concentrazione e visibilità. L’assetto attuale risale al 1860, quando vennero unificati i due nuclei di Cassinetta e Lugagnano, fino ad allora autonomi e con vicende storiche differenti.
Solo a partire dal primo dopoguerra Cassinetta inizia ad ampliarsi, anche se solamente dagli gli anni ’60 del secolo scorso è possibile assistere a una lenta espansione, principalmente nell’ambito meridionale. Oggi, il borgo conserva ancora un carattere relativamente compatto, circondato da un’estesa cintura agricola, grazie anche all’istituzione del Parco Regionale del Ticino.
IIl testo è tratto da BellaLombardia. L’app è disponibile per dispositivi con sistema operativo Android e iOS ed è scaricabile gratuitamente da Google play e App Store (momentaneamente non disponibilie).
Pubblicato: 13 Luglio 2018 [cm]