Nibionno (LC), Mulino Nuovo, Via Molino Nuovo, 18. Epoca di costruzione: sec. XVII – sec. XIX

 

Il complesso era già riportato sulla cartografia del Brenna risalente al 1845 circa. Si tratta di un utilizzo del fiume Lambro per la produzione di energia elettrica. La centralina apparteneva alla società Orobia ed aveva una potenza di 20 CV ottenuti sfruttando un salto di 3-4 m del canale derivatore.

Il sito presenta due edifici paralleli lungo il canale di derivazione del fiume Lambro, dove erano presenti le ruote e i sistemi di chiusura del mulino. L’edificio più lungo è a tre piani, a ballatoio, tetto doppio spiovente, struttura in muratura con travi in legno. Al piano terra sei ingressi con i due corpi scala che portano ai ballatoi. L’altro edificio non ha ballatoi, è a due piani, con finestre ad arco ribassato e profili in cotto. Questo edificio conteneva la turbina per la produzione di energia elettrica.

1 edificio con ballatoi
2 Edificio con turbina e centralina.

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Merone, loc. Stallo (CO) Mulino

 

Il mulino si trova all’incrocio dello scarico dei laghi di Pusiano e di Alserio nel fiume Lambro. Due ruote, una per il grano, l’altra del torchio. Edifici di tipo rurale a tre piani in muratura con solai in legno e tetto a doppio spiovente.

1 Mulino con ruote idrauliche in ferro
2 Canale di scarico in tomba.
3 Edificio per la regolamentazione delle acque di scarico dai laghi. Il Cavo Diotti è l’opera idraulica che a partire dal 1812 regola la portata del fiume Lambro e, di conseguenza, il livello del lago di Pusiano.
La diga, la più antica d’Italia nel suo genere, è composta da un primo tratto di canale a cielo aperto, da un edificio ospitante il sistema di regolazione del flusso e da un canale interrato. Fu progettata dall’avvocato milanese Luigi Diotti con l’intento di collegare il fiume Lambro al Lago di Pusiano e favorire in tal modo l’attività della pesca, l’irrigazione delle terre anche nei mesi estivi e il funzionamento dei mulini posti a valle, soprattutto nei periodi di secca del Lambro.