Borghi di Lombardia: Idro (BS)
L’antico borgo di Idro, posizionato al centro dell’alta Valle Sabbia, si sviluppa longitudinalmente per quasi tutta la sponda orientale del lago omonimo. La sua storia è sempre stata legata a quella del lago che ne ha contrassegnato lo sviluppo urbanistico, sociale ed economico.
Questo lo si riscontra facilmente anche nella tipologia delle abitazioni presenti nel paese. Le dimore sono semplici, si aprono sulle vie – che sin dal 1811 portano il nome di famiglie, strada Fanoni, Quarta, Rizzardi, Regoli, Paletta – con portali in pietra inquadrati nelle murature di recinzione e si sviluppano attorno ai cortili (ere) utilizzati nel passato per le lavorazioni dei prodotti della pesca o dei prodotti della terra.
L’urbanistica del borgo conserva, con le costruzioni compenetrate le une alle altre, l’antica struttura difensiva. Gli edifici, che non superano mai i tre piani e che spesso sono impreziositi da dipinti devozionali, si esprimo con una tipologia ricorrente: alla base ci sono arcate con colonne in pietra, a volte recanti la data di edificazione, mentre, nell’ultimo piano, corre il loggiato o ballatoio in legno.
Ogni secolo arricchisce il piccolo borgo di pregevoli testimonianze artistiche, sintesi tra la tradizione locale e la cultura delle città limitrofe di Brescia e Trento. Sopraggiungendo da est, si erge, fin dal XVI secolo, la chiesa di S. Michele Arcangelo con le grandi opere lignee dei Boscaì, che troviamo anche nella chiesa di S. Rocco, posizionata lungo il lago. Poco lontano si trova l’antica pieve di S. Maria ad Undas sorta tra l’XI e il XII secolo, che conserva ancora l’abside originaria ed è internamente ricoperta da dipinti murali dei XIV e XV secolo.
Notizie storiche
La storia del borgo di Idro è antica; abitato già nel primo millennio a. C., le sue vicende sono legate all’economia della terra intrecciata con quella del lago. Nel periodo medioevale Idro è interessato dal fenomeno della vicinia tipico delle zone montane, che vede i capi famiglia, vincolati dal giuramento e dall’uso della proprietà comune, unirsi in nuclei chiusi ad influenze esterne, dove la chiesa non è solo luogo di culto, ma è anche struttura sociale.
In questo periodo la pieve si eleva sulla riva destra del lago, ma nei secoli a seguire si sposta sul lato sinistro seguendo lo sviluppo del borgo che, per motivi di sicurezza, si amplia lontano dalla strada valeriana.
Nel 1454, come molti territori bresciani, il borgo passa sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia (in questo periodo è presidio della Rocca d’Anfo). Poi, dal 1800, Idro, in qualità di terra di confine, è implicata attivamente nelle guerre risorgimentali.
A partire dal Medioevo il lago è un’importante fonte di rendita, base dell’economia del borgo, tanto che la comunità intraprende almeno fino al XVIII secolo azioni decise e dure verso chi pretende diritti sulle sue proficue acque, in particolare il comune di Anfo e i conti di Lodrone.
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Pubblicato: 22 Gennaio 2019 [cm]