La Memoria della deportazione dall’Italia negli archivi della Fondazione Memoria della Deportazione
In Italia il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, istituito nel nostro Paese nel 2000 per “ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Dal 2005 la stessa ricorrenza viene commemorata in molti altri Paesi, in seguito a una risoluzione dell’ONU che istituisce – sempre il 27 gennaio – la “Giornata Internazionale di Commemorazione in Memoria delle Vittime della Shoah”.
Negli anni, dunque, lo sforzo di Organismi internazionali, Stati, Fondazioni, Associazioni e singoli cittadini si è concentrato nella conservazione della memoria dei siti che fungevano da campi di sterminio nazisti, campi di concentramento e lavoro forzato e nella raccolta delle testimonianze dei sopravvissuti all’esperienza concentrazionaria.
Nella costruzione della memoria della deportazione dall’Italia ha avuto un ruolo centrale ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti), che negli anni ha raccolto fotografie, documenti e ogni testimonianza tangibile delle esperienze dei prigionieri provenienti dal nostro Paese. Hanno collaborato con l’Associazione, sia in ruoli istituzionali nell’ente, sia come collaboratori esterni, alcune importanti figure di intellettuali del Novecento come Piero Caleffi, Albe e Lica Steiner, Primo Levi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Gianfranco Maris e molti altri che vissero in prima persona l’orrore dei campi e lo testimoniarono, con lo scopo di conservare, diffondere e far conoscere la verità e costruire una memoria non solo consapevole di se stessa, ma anche capace di comunicarsi nel tempo.
Oltre 1.000 immagini del Fondo fotografico ANED sono oggi consultabili online sul portale Lombardia Beni Culturali, grazie all’impegno della Fondazione Memoria della Deportazione che ne è l’Istituto di conservazione e che ha curato la campagna di catalogazione nel Sistema Informativo Regionale dei Beni Culturali (SIRBeC Web), anche grazie al contributo di Regione Lombardia. La catalogazione dell’intero patrimonio è ancora in fase di lavorazione.
Il Fondo fotografico fu consegnato alla Fondazione Memoria della Deportazione nel 1999 e negli anni immediatamente successivi. Raccoglie tutto il patrimonio fotografico raccolto e prodotto dall’ANED nel corso degli anni, dalla sua fondazione (nel 1945 nacquero alcune sezioni locali, nel 1957 l’ANED Nazionale) ai primi anni del 2000. Si tratta di fotografie che documentano l’attività istituzionale dell’ente e fotografie che documentano la storia della deportazione politica e razziale nei lager nazisti e il contesto politico e sociale che ne fu la causa. Si tratta di un patrimonio documentale di grande valore storico e culturale che è andato ad aggiungersi ai già ricchi Archivi della Fondazione Memoria della Deportazione, che nel 2004 sono stati dichiarati di notevole interesse storico dal Ministero della Cultura, ai sensi dell’attuale D.lgs. n. 42/2004.
Lo studio del Fondo ha comportato l’analisi di tutto il patrimonio fotografico in esso conservato, delle carte a esso inerenti presenti nell’archivio cartaceo, degli elenchi e degli inventari sul patrimonio realizzati negli anni. In particolare, è stato indagato come il Fondo si sia formato e quali siano i legami esistenti tra i materiali fotografici (per esempio tra negativi, stampe e diapositive) e tra materiale fotografico ed eventuale materiale cartaceo.
Nella fase di studio dell’archivio fotografico la Fondazione Memoria della Deportazione ha cercato di ricostruire l’ordinamento realizzato nel 1991 da Giandomenico Panizza (ex deportato a Mauthausen e consigliere dell’Aned, 1927-2000), individuando nel suo lavoro la prima organizzazione ragionata e strutturata dell’archivio di cui vi sia traccia, pensata «dall’interno» per le esigenze dell’Associazione.
In particolare, sono state ricostruite due sezioni che riprendono le suddivisioni del Fondo realizzate da Giandomenico Panizza e definite da lui stesso “Parte storica”, costituita per lo più da riproduzioni su lastra in vetro, pellicola piana e carta fotografica di immagini storiche e documenti riguardanti il tema della deportazione nei campi di concentramento nazisti, l’esperienza concentrazionaria e il contesto politico e storico che ne fu la causa, e “Testimonianze”, costituita da stampe in bianco e nero e a colori, a volte raccolte in album fotografici, che documentano l’attività e la vita dell’Associazione (pellegrinaggi ai campi, mostre, convegni, cerimonie, congressi, manifestazioni, didattica ecc.) e i monumenti realizzati per testimoniare l’esistenza dei campi di sterminio.
Su Lombardia Beni Culturali, inoltre, sono pubblicati due “percorsi” che, a partire dai supporti catalogati, guidano il lettore nella conoscenza del patrimonio di memoria e testimonianza rappresentato dal Fondo fotografico ANED, così da permetterne la divulgazione presso un pubblico ampio:
- ARTE MEMORIA TESTIMONIANZA nelle opere di cinque artisti italiani
- Le immagini della deportazione: una risorsa per scrivere la storia
N.B. Le foto pubblicate a corredo del presente articolo sono tratte dagli archivi della Fondazione Memoria della Deportazione
Pubblicato: 26 Gennaio 2023 [Anna Grazia Pompa]