Brusuglio e Alessandro Manzoni
Dov’è Brusuglio? Alessandro Manzoni visse nella villa di Brusuglio per interminabili estati, con l’adorata moglie Enrichetta Blondel e con i numerosi figli. La villa era stata donata alla madre di Manzoni, Giulia Beccarla, da Carlo Imbonati, l’uomo che ella amava e per il quale si era separata dal marito Pietro Manzoni. Le figlie di Manzoni, che non ebbero una vita felice, trascorsero a Brusuglio nella loro infanzia delle stagioni serene, protette dai grandi alberi dei viali e dalle premure di balie e domestici.
Ma dov’è Brusuglio? Brusuglio è stato un comune autonomo fino al 1871, quando venne aggregato al comune di Cormano. Come località, oggi Brusuglio non è più distinguibile nella periferia complessa e disfatta del nord Milano. La geografia di Brusuglio (che è stato un paese con la sua storia, la sua chiesa di San Vincenzo parrocchiale già nel XVI secolo, il suo cimitero, campagne e vita di contadini) è stata stravolta dall’espansione della città di Milano. Nella sezione Istituzioni storiche, sotto il toponimo Brusuglio, ci sono delle schede che riassumono le vicende istituzionali di questo luogo.
Tutti i libri che parlano di Alessandro Manzoni citano Brusuglio, ma probabilmente sono pochi coloro, anche tra i milanesi, che ci sono stati. Nella sezione Architetture, c’è un profilo della villa già Imbonati (poi Manzoni) con qualche immagine di cui qui trovate un saggio.
Per i Manzoni, e particolarmente per il figlio di Alessandro Pier Luigi (Pietro), Brusuglio era anche una possessione da mandare avanti e far fruttare: investimenti, contratti agrari, rendite, bachi da seta, compra-vendita di sementi. Per capire di più del contesto storico antico di Brusuglio (borgo agricolo già parte della pieve di Bruzzano), i più avvezzi alla lettura dei documenti possono consultare il fondo Catasto nella sede dell’Archivio di Stato di Milano.
Per entrare nelle stanze della villa di Brusuglio esistono però altre fonti, in parte (o in gran parte) edite: per la rispettiva bibliografia si rimanda alla lettura (consigliata, quasi obbligatoria) di:
Natalia Ginzburg, La famiglia Manzoni, Einaudi, 1983.
Pubblicato: 21 Novembre 2008 [Saverio Almini]