Borghi di Lombardia: Sabbioneta (MN)
Il nome ‘Sabbioneta‘ deriva da ‘sabbia neta’ ovvero sabbia pulita, in riferimento al tipo di terreno su cui sorge l’abitato.
La cinta muraria ha forma di esagono irregolare con sei bastioni a cuneo innestati agli angoli e due porte maestre per l’accesso tra loro opposte ma non in asse. I bastioni e le cortine della cinta muraria di Sabbioneta sono costituite dal terrapieno e da un’incamiciatura di mattoni che riveste la scarpata. Alla base di questa il fossato. La cinta ha altezza di circa 6 metri rispetto ai terreni circostanti.
Superato il ponticello sul fossato, si accede alla città da Porta Imperiale che, dopo un cambio di direzione, immette alla via principale che da est ad ovest attraversa l’abitato. Questo si conclude sul lato opposto con Porta Vittoria. Le due porte non sono esattamente in asse tra loro al fine di migliorare il sistema difensivo ed al contempo di far apparire la città di maggiori dimensioni.
La via principale detta la direzione della maglia ortogonale su cui si dispongono i 34 isolati interni alle mura. A nord dell’asse si trova piazza Ducale e a sud piazza d’Armi nota come piazza Castello prima della demolizione della rocca: sono queste le due piazze principali di Sabbioneta su cui si affacciano gli edifici più rappresentativi.
Su piazza Ducale prospettano l’omonimo palazzo e la chiesa di S. Maria Assunta mentre su piazza D’Armi si affacciano la Galleria degli Antichi e Palazzo Giardino anticamente collegato alla rocca tramite un passaggio coperto del quale rimangono alcune arcate. Ancora a nord dell’asse si trovano il Teatro all’Antica e la Chiesa dell’Incoronata.
Ognuno di questi edifici costruiti da Vespasiano ha un diverso significato nella vita del Duca. Il Palazzo Ducale, residenza principale e al contempo simbolo del potere politico affaccia sulla piazza porticata dedicata al passeggio pubblico ed al commercio dialogando con la chiesa principale del borgo. Il Teatro all’Antica, simbolo di svago e cultura, è il primo teatro costruito appositamente per tale scopo in Europa mentre la Galleria degli Antichi ospita le collezioni d’arte: teatro e galleria ci raccontano dell’interesse di Vespasiano per la cultura.
Palazzo Giardino è invece il luogo di svago, seppur interno alle mura, e per tale motivo è completato da un giardino all’italiana. Infine la Chiesa di S. Maria dell’Incoronata è l’atto conclusivo della costruzione della città. L’edificio è infatti concepito come mausoleo.
Notizie storiche
Sabbioneta, sorta nel I secolo a.C., fu probabilmente di fondazione romana. Nei secoli seguenti vide la costruzione di castello e mura a difesa della sua posizione strategica tra Oglio e Po. La città venne ridisegnata interamente nella seconda metà del Cinquecento, seguendo l’idea di una città ideale, per volere di Vespasiano Gonzaga.
E’ probabile che il disegno stesso fosse stato elaborato da Vespasiano che conosceva sia il ‘Trattato di Architettura’ di Pietro Cattaneo che l’edizione veneta dell’opera di Vitruvio. La città venne costruita in circa 35 anni, tra il 1556 ed il 1591, inglobando le strutture fortificate preesistenti. I lavori proseguirono tra un viaggio e l’altro di Vespasiano che qui morì a 59 anni.
Ducato autonomo dal 1577, Sabbioneta confinava ad ovest con il Ducato di Milano, retto dal 1535 da un governatore spagnolo, mentre a sud, oltre il Po, il confine era con il Ducato di Parma e Piacenza governato dai Farnese. Il limite nord-est connetteva al più antico Ducato di Mantova retto dal ramo principale dei Gonzaga. Nel Cinquecento l’importanza del borgo era tale da avere il privilegio di possedere una zecca ed una stamperia nonché un’Accademia di lettere greco-latine.
Come fortezza, Sabbioneta doveva essere difesa da un congruo numero di soldati. Nella città erano quindi presenti le caserme, i depositi per le artiglierie ed i magazzini per le munizioni, le scuderie per il ricovero dei cavalli e le stalle per i buoi utilizzati per il traino dell’artiglieria. Erano inoltre necessari magazzini e fienili che, in caso di un eventuale assedio, consentissero l’autonomia di cittadini e bestiame. Le fortificazioni furono realizzate in tre fasi successive: la prima compresa tra il 1556 ed il 1567, la seconda coincidente col biennio 1578-79 e la terza conclusiva tra il 1589 ed il 1591.
Alla morte di Vespasiano il borgo ritornò alle origini militari di città fortificata ospitando le milizie degli Spagnoli del Ducato di Milano. La rocca medioevale venne demolita nel 1794 con la quasi totalità delle mura più antiche. Negli anni venti del Novecento le mura vennero aperte in due punti opposti con l’idea di consentire lo sviluppo urbano della città. Le aree sulle sommità delle mura vennero infine in parte privatizzate.
Il testo è tratto da BellaLombardia. L’app è disponibile per dispositivi con sistema operativo Android e iOS ed è scaricabile gratuitamente da Google play e App Store (momentaneamente non disponibilie).
Pubblicato: 14 Settembre 2018 [cm]