Borghi di Lombardia: Maleo (LO)
Situato all’estremità sud-orientale del territorio provinciale, il borgo di Maleo costituisce uno dei centri minori lodigiani di maggiore interesse per le numerose testimonianze storico-artistiche che vi convivono armoniosamente, pur appartenendo a periodi storici differenti.
La sua posizione geografica e la conformazione orografica del terreno gli consentirono di divenire uno dei luoghi di maggior interesse strategico-militare. Tra le più note e scenografiche presente architettoniche è il castello, che, con il passare dei secoli, subì numerose trasformazioni, sino a divenire nel Cinquecento una signorile residenza nobiliare.
Dell’originaria fortificazione, già esistente nel X secolo, non esiste pressoché nulla, poiché questa venne completamente distrutta dai cremonesi nel 1157. Pochi anni dopo sorse un nuovo maniero, che Pellegrino Tibaldi trasformò nella seconda metà del XVI secolo. A lui, dunque, è da ascrivere l’imponente struttura quadrangolare che si impone sul parco pertinenziale caratterizzata da una facciata con merlatura di coronamento e una semplice scansione ritmica delle aperture. Il fronte opposto, invece, fu fortemente rimaneggiato nel secolo successivo, quando venne realizzata la loggia a triplice fornice con colonne binate che risente della lezione di Sebastiano Serlio. All’interno dell’edificio, oltre alla ricercatezza architettonica, è evidente lo sfarzo pittorico testimoniato dai dipinti dei cremonesi Antonio e Giulio Campi, i quali adornarono, tra l’altro, il Salone dell’Olimpo, la Sala delle Deità marine e dell’Apollo e il Salone centrale.
Alla maestria di Bernardino Campi, considerato il più grande esponente del manierismo lombardo che non era imparentato con gli omonimi artisti cremonesi, sono invece da ascrivere gli affreschi ancora oggi visibili nell’ottagonale cappella del castello. Discosta dal corpo della villa-maniero il ninfeo, edificio ispirato a più ampie e sofisticate architetture per i giochi d’acqua costruite nel Cinque-Seicento in Lombardia. Sebbene di minor interesse, nel borgo degni di nota sono anche il settecentesco Palazzo Trecchi, dalla cui distruzione l’ha salvata nella seconda metà del XX secolo il comune, la chiesa parrocchiale, con affreschi eseguiti nel 1921, e l‘Arco di accesso al borgo, edificato nel 1686 per celebrare la nobile famiglia dei Trecchi.
Notizie storiche
Ricco di storia il borgo di Maleo ha un’origine antica che, secondo alcuni studiosi, risalirebbe all’epoca romana. La tradizione lega il suo nome al centurione Lucio Maleolo, che avrebbe qui fondato un insediamento romano nel 222 a.C. Altre letture toponomastiche suggeriscono che il borgo sia stato invece fondato in epoca cristiana e che il suo nome derivi dall’usanza di radunare i fedeli colpendo un oggetto metallico con un martello o un maglio, da cui Maleo.
Qualsiasi sia l’origine del nome è certo che nel 997 il borgo, dotato di un fortilizio, era di proprietà a Rotgero di Bariano e della moglie Ermengarda, entrambi fedeli sudditi dell’imperatore Ottone II di Sassonia. Nei secoli XI e XII l’insediamento divenne oggetto di contesa tra il vescovado di Cremona e i signori di Milano che si alternarono al governo e alla proprietà del borgo e del castello. Le rivalità proseguirono anche nei successivi secoli, quando Maleo divenne possedimento di numerosi nobili, tra i quali, solo per citarne alcuni, si ricordano: Napo Della Torre (1269), Antonio Fissiraga (1312), Filippo Maria Visconti (1419), Onofrio Bevilacqua (1475), la famiglia Trivulzio (1531), Barbiano di Belgioiso e la Casata dei Trecchi di Scadolara e Ripa d’Oglio.
Il continuo mutare di proprietà non impedì al castello e all’intero borgo di trasformarsi in un luogo ameno per la villeggiatura dei nobili lombardi, adattando continuamente gli edifici e i parchi pertinenziali alla moda del tempo. Perduta la necessità di manovrare l’esercito di stazza al castello, ad esempio, l’originaria Piazza d’Armi nel 1813 divenne un più rasserenante giardino all’inglese, seguendo i dettami di Ercole Silva.
Rimasto sostanzialmente indifferente ai processi di industrializzazione otto-novecenteschi, il borgo di Maleo continuò a sviluppare per decenni un’economia legata all’agricoltura, pagando a caro prezzo anche l’allontanamento di alcuni ordini religiosi a causa delle soppressioni, come nel caso del convento francescano quattrocentesco di Santa Maria delle Grazie, del quale oggi non si conservano che esili tracce nella Cascina San Francesco Minore.
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Pubblicato: 30 Ottobre 2018 [cm]