La Milano devastata dai bombardamenti del 1943 e la Milano resa quasi irriconoscibile dall’epidemia di Covid-19: dal confronto tra questi due periodi traumatici, fulcro della mostra fotografica “Ma noi ricostruiremo”, emergono la resilienza del capoluogo lombardo e la sua straordinaria capacità di rinascere.

Nella Sala delle Colonne delle Gallerie d’Italia di Milano in mostra gli scatti della città postbellica che provengono dall’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo, scelti dopo un importante lavoro di schedatura e digitalizzazione delle circa 3.300 immagini risalenti a quel periodo e le fotografie delle vie semi-deserte durante la pandemia, opera di Daniele Ratti, fotografo torinese .

La mostra è curata da Mario Calabresi che ha selezionato 70 immagini di undici luoghi simbolo della città – tra cui il Cenacolo, la Galleria Vittorio Emanuele, Sant’Ambrogio, Brera, l’Università Statale e piazza Fontana – devastati dagli attacchi aerei del 1943.

L’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, acquistato dalla Banca nel 2015, è oggi un patrimonio di circa sette milioni di fotografie analogiche, per lo più in bianco e nero, di cronaca, politica, costume, società, cultura, sport, paesaggio e architettura, realizzate tra gli anni Trenta e gli anni Novanta del Novecento in Italia e all’estero, sia dagli operatori della celebre agenzia italiana di fotogiornalismo, sia da fotografi o da altre agenzie che si avvalevano della Publifoto per la distribuzione. È parte dell’Archivio Storico del Gruppo Intesa Sanpaolo che, con oltre 13 km lineari di documenti, rappresenta una delle principali fonti primarie di storia economica in Europa, con carte, immagini, oggetti, video i cui estremi cronologici vanno dal 1472 al 2006.

L’intero nucleo di fotografie sulla Milano bombardata appartenenti all’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo è stato restaurato, digitalizzato e catalogato a cura dell’Archivio Storico ed è disponibile alla libera consultazione sul sito.

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