Museo degli Strumenti Musicali, Milano (MI)

Tipologia: museo
Indirizzo: Piazza Castello - Milano (MI)
Ente proprietario: Comune di Milano
Sito web

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Fra i più ricchi in Europa è il secondo in Italia per importanza e numero di pezzi, oltre novecento, dal Rinascimento alla seconda metà del Novecento.
L'importante collezione è costituita da strumenti ad arco, a pizzico, a fiato, a tastiera: tra i pezzi storicamente più rilevanti si segnalano: un doppio virginale dei primi del XVII secolo realizzato da un membro della famiglia Ruckers, i più rinomati costruttori di strumenti a tastiera di Anversa; la viola Grancino del 1662, uno dei rari strumenti ad arco di età barocca che conserva il manico originale; la chitarra Mango Longo del 1624, con decorazioni di raffinata esecuzione; lo splendido oboe in avorio di Anciuti del 1722 in perfetto stato di conservazione; due corni viennesi del 1712 che costituiscono la più antica coppia di corni da orchestra conservati al mondo.


Profilo storico

Il Museo degli Strumenti Musicali nasce nel 1957 quando il Comune di Milano formalizza l’acquisto di 270 strumenti della collezione di Natale Gallini (1891-1953). Fin dai primi del Novecento il maestro cremasco collezione strumenti musicali generalmente collegati alle manifatture lombarde. Alla acquisizione Gallini si aggiungono altri nuclei già in possesso dell'amministrazione comunale, per un totale di 358 strumenti. La collezione viene allocata nel palazzo Morando in via S. Andrea, sede, dal 1959, del Museo di Milano.
Nel 1961 un ulteriore acquisto da Gallini di 150 strumenti, in particolare ad arco e a tastiera, comporta il trasferimento da Palazzo Morando al Castello Sforzesco.
Una menzione particolare merita la raccolta di circa 200 strumenti etnici ed extraeuropei, formatasi in modo prevalentemente autonomo rispetto al patrimonio della tradizione occidentale. Questi sono esposti con criterio geografico secondo l’area culturale di produzione e provengono in prevalenza dalla collezione Gallini.


Patrimonio

Nel percorso di valorizzazione della collezione vanno segnalati due momenti rilevanti: la pubblicazione, nel 1997, del catalogo scientifico di tutti gli strumenti ad esclusione di quelli etnografici e l'arrivo nel 2000 di una donazione ad opera della Fondazione De Musica intitolata ad Antonio Monzino, che ha portato al museo un'ottantina di strumenti raccolti dalla famiglia di liutai milanesi tra il XVII e il XX secolo. La donazione ha potenziato la dotazione di strumenti milanesi e ha collegato la raccolta in maniera ancora più salda all’ambito locale; due sale del museo sono state riservate alla collezione stessa, di cui una è stata destinata alla didattica musicale.
Nel 2008 la RAI ha concede in deposito ventennale le apparecchiature dello studio di fonologia, sulle quali negli anni Cinquanta è nata la musica elettronica.


Sede

Castello Sforzesco con la Cappella Ducale edificata nel 1473 e famosa ai tempi degli Sforza per i concerti dei cantori oltremontani, pare la sede più adatta ad ospitare una raccolta tra le più importanti d'Italia.. Le opere vengono ripartite tra la Sala della Balla, al primo piano della Rocchetta, destinata prevalentemente alle tastiere che vengono disposte nella suggestiva cornice degli arazzi dei Mesi Trivulzio e quella adiacente, dove trovano posto gli strumenti ad arco, a pizzico, a fiato e quelli etnografici. L’attuale assetto espositivo ha mantenuto la fisionomia originaria del 1963.


Bibliografia

Credits
Menani De Veszelka, Ginevra – Vertechy, Alessandra scheda SIRBeC/LDC/COLL 2011, 2014
Rita Gigante - Cura redazionale e revisione testi per il web


Collegamenti

Collezione
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Galleria


Ultimo aggiornamento: 29 gennaio 2018 [cm]

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