Industrie chimiche
Calolziocorte (LC) Fabbrica di Sali di Bario, Via Stoppani. Epoca di costruzione dell’attuale corpo di fabbrica, 1900-1901 ca.
Nel 1900 la ditta Cugnasca Baggioli e c. inizia la produzione di Sali di bario e altri prodotti chimici sull’area di un preesistente sito industriale.
Fin da metà ‘800 nella vicina Valsassina erano attive le cave di barite, un prodotto utilizzato in varie settori (cartiere, zuccherifici, industrie metallurgiche, dei laterizi) e persino nell’industria casearia della zona che le utilizzava per rendere più solide le croste di alcuni formaggi.
La vicina ferrovia Lecco-Milano è l’infrastruttura necessaria per importare materie prime ed esportare i prodotti finiti. Il fiume Adda è un’importante via di comunicazione e di trasporto merci ma anche un’inesauribile fonte per l’acqua necessaria alle varie lavorazioni. Viene inoltre realizzata una centrale idroelettrica che sfruttava la forza del torrente Gallavesa per garantire elettricità agli impianti (Nel 2010 dopo di anni di abbandono anche la piccola centrale nella gola del torrente è stata riqualificata e produce corrente elettrica).
Nel 1902 prende il via la lavorazione di acido solforico e idrato di bario. Luigi De Ponti e il figlio Gaspare acquisiscono nel 1908 il controllo della società, denominata “Fabbrica Sali di Bario Concimi ed altri prodotti chimici”. Luigi De Ponti, di una famiglia che si occupava di chimica da tre generazioni, aveva fondato nel 1878 una ditta per la fabbricazione del glucosio e per il commercio dei coloniali e dei prodotti chimici, che per molti anni è stata in via Tortona. Il figlio Gaspare introduce nuove realizzazioni nell’utilizzo della baritina e dei sali di bario in particolare nel campo radiologico.
La società viene ceduta negli anni Settanta alle Partecipazioni Statali gruppo AMMI-EGAM. La prima (Associazione Mineraria Metallurgica Italiana) viene accorpata alla seconda (Ente Gestione Mineraria Metallurgica) che poi passa all’IRI e quindi all’ENI-SAMIM Bario. Lo stabilimento chiude definitivamente nel 1998.
Rimangono alcuni edifici originari: un palazzo a due piani di uffici (mattoni a vista, arenaria martellata, pavimenti in cotto); un alto corpo in laterizio con una fronte a più falde con archi vagamente romanici; altri capannoni in mattoni con facciata più falde con loculi e coronamenti di mattoni ornamentali; una palazzina in mattoni riconvertita a locale pubblico; la ciminiera impostata sopra un corpo a torre cilindrico con beccatelli e decori.
Dal lato opposto della ferrovia c’è la villa De Ponti, ora sede della Comunità Montana Valle San Martino, con un vasto Giardino Botanico inserito nell’Ecomuseo della Valle San Martino.
Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre 2020 [cm]