Museo didattico della Seta di Como
di Ester Geraci
Il Museo didattico della Seta è stato voluto per documentare e perpetuare la memoria del lavoro serico a Como fra ’800 e ’900, un’industria che mantiene ancora oggi il primato di qualità nella produzione mondiale. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 4 ottobre 1990, ma l’idea di creare un museo dedicato al ciclo delle lavorazioni della seta era nata all’inizio degli anni ’80, quando gli eredi di Gaetano Pessina (fondatore dell’omonima ditta nel 1904) pensarono di conservare i macchinari divenuti tecnologicamente arretrati e individuarono uno spazio adatto al loro insediamento e all’esposizione al pubblico sulla sponda del torrente Cosia, che per secoli aveva fornito energia agli opifici, ormai inoperosi e destinati alla dismissione.
La realtà museale venne allestita proprio dove erano sorti gli edifici dell’I.T.I.S. di Setificio “Paolo Carcano”, una scuola creata nella seconda metà dell’800 come supporto formativo e stimolo di sviluppo al settore serico comasco, cerniera tra il mondo degli studi e quello della produzione. Il Museo oggi può essere considerato l’ideale perno di un distretto in cui si affacciano strutture con obiettivi di formazione e aggiornamento tecnologico, come la Stazione Sperimentale per la Seta e il Tessile di Como.
L’iniziale “Comitato” vide l’assestamento definitivo dal punto di vista giuridico nel ’92, quando venne costituita l’“Associazione per il Museo della Seta di Como”, con la partecipazione di varie istituzioni, enti, associazioni di categoria e industrie private; riconosciuta nel ’99 dalla Regione Lombardia, gestisce attualmente la struttura. Nel corso degli anni ai primi materiali se ne aggiunsero molti altri, verificati, ripuliti, restaurati e messi in condizione di funzionare: una raccolta di reperti “vivi” in grado di raccontare la realtà del lavoro di un intero settore industriale. Parallelamente venivano ampliati e risistemati gli spazi espositivi.
Il successo del Museo è provato dal continuo aumento dei visitatori, all’interno dei quali una quota rilevante è costituita da scuole di ogni grado, da gruppi e singoli, provenienti anche dall’estero, a testimoniare il generale riconoscimento di un’istituzione che mette in relazione la tradizione più autentica dell’operosità locale con lo slancio di rinnovamento, il patrimonio artigianale con la cultura umanistica, la formazione con la promozione.
L’ “unicità” del Museo didattico della seta di Como nell’area lariana, consiste nell’illustrare l’intera “filiera” serica, dall’allevamento del baco al tessuto finito. Si estende su circa 900 m2 suddivisi in 8 sale. Il percorso espositivo comincia dall’Allevamento del baco, la Trattura del filo e la Torcitura, rappresentata da un interessante piantello “a pancia in fuori” a struttura rettangolare. Per introdurre il visitatore alla fase della Tessitura sono esposti vari strumenti di preparazione, quali l’allestimento dell’ordito, la fabbricazione dei licci, la preparazione dei pettini, delle messe in carta e dei cartoni forati per il telaio jacquard; completano la sezione esemplari di telai manuali in legno e meccanici prodotti a Como.
La sala Controlli e Misure riunisce una ricca collezione di bilance, torcimetri, stufe, dinamometri e seriplani, tra cui spiccano tre stufe lionesi, usate per determinare il peso assoluto del campione di seta analizzato. Il Labora torio Chimico è una fedele ricostruzione con mobili e strumenti d’epoca usati per la preparazione e la verifica delle materie coloranti e le prove dei procedimenti di tintoria e di stampa. Un’ampia sala è dedicata alla Tintoria per filati e tessuti e alla Stampa, ottenuta con metodi assai differenti per storia e tecnica, illustrata con le planches, i quadri (che assunsero il ruolo di produzione tipica del territorio comasco) e i cilindri. Si giunge così alla sezione del Finissaggio o nobilitazione dei tessuti, l’ultima variegata e complessa fase di lavorazione, realizzata con l’uso di rari prodotti chimici o di macchine speciali, tra cui sono in mostra quelle per la tracciatura del moire, per la plissettatura e un “Palmer” utilizzato per conferire alla seta mano e lucentezza particolari.
Il Museo promuove mostre temporanee ed editoriali, che traggono materiali dall’archivio e dal deposito, un mondo di documenti, di libri, di riviste tecniche, di campionari di tessuti, di fotografie e di reperti; una risorsa per la propria attività di ricerca e di esposizione, fruibile anche da studenti e ricercatori esterni, a garanzia di una continuità di studio e conservazione.
Link al Museo didattico della Seta e alle sue collezioni
Ultimo aggiornamento: 15 Luglio 2019 [cm]