Centri di produzione video
Quando nel Museo l’asse estetico si sposta dall’oggetto al processo della sua creazione, quello spazio relazionale che si crea diventa estetizzante. La risposta spiazzante dello spettatore, il suo gesto, hanno un valore estetico importante che capovolge l’idea dello spettatore passivo.
In questa concezione, il museo e lo spazio espositivo diventano essenzialmente un luogo di relazioni in cui si sperimentano tempi diversi, modalità diverse di stare con altri e di vivere in diretta il messaggio artistico.
Il termine video arte porta al suo fondatore Nam June Paik che nel 1963 intitola una sua mostra Electronic Art utilizzando televisori. Nel 1958 Wolf Vostell aveva realizzato Das schwarze Zimmer, una installazione che incorporava un televisore mentre nel 1963, una sua installazione ne incorporava 6 .
La nascita della video arte si colloca nella seconda metà degli anni sessanta e in seguito altre tecnologie segnano il passaggio a nuove sperimentazioni artistiche, dall’epoca della macchina a quelle della tecnologia.
La videoarte si articola in varie forme espressive, che vanno dalla registrazione di azioni e performance (videoperformance), a strutture complesse multimediali come: installazioni, video-installazioni (interattive), videoscultura, videoambienti, arte digitale, videopoesia.
Anche le videodocumentazioni di performance art risalgono alla metà degli anni Sessanta nel momento in cui quasi tutti gli artisti più importanti del movimento Fluxus si cimentano con azioni comunicative live, performance e intrattenimenti anche lunghi e complessi cui invitano ad assistere anche il pubblico, che spesso viene coinvolto e guidato per intraprendere un’azione collettiva.
Questi accadimenti vengono denominati happenings per la prima volta da Allan Kaprow nel 1959, che ne fu uno dei principali protagonisti. L’intento è quello di smaterializzare la produzione dell’arte e identificare sempre più l’arte con la vita.
Quindi non più oggetti da contemplare, bensì esperienze condivise da fare. Nascono così i videotapes d’artista che si producono tuttora e che si possono fruire negli spazi dedicati all’arte contemporanea, nei Musei, nei Centri di documentazione, nelle Gallerie, negli Archivi d’artista.
Del film/documentario d’artista, invece, la videoarte rappresenta l’erede ideale in quanto la maggiore accessibilità (tecnica ed economica) del video rispetto alla tecnologia cinematografica ha reso quest’ultimo il mezzo privilegiato per la sperimentazione.
In questa sezione del percorso vengono presentati i Centri più noti e videointerviste, video ridotti, filmati a volte inediti e rari su arti performative e su importanti artisti e designers, anche con interventi didattici.
L’inserimento di questi filmati – vere testimonianze e voci d’artista – è un contributo alla conoscenza di autori spesso dimenticati, per ricordarli e accrescerne la conoscenza, favorirne lo studio e per sensibilizzare l’acquisizione e la fruizione pubblica di altri e nuovi fondi audiovisivi.
Audiolux Arte e Tecnologia – Robotica Video Eidomatica
Archivio Dedalus
Associazione Culturale Poesia Contemporanea in Video
Sito web
Pagina FB
Invideo by Aiace
Medialogo
Sito Web
Video Bruno Munari
Video Luigi Veronesi
Video Arnaldo Pomodoro
METAMORPHOSI
Sito Web
Video (Lucio Fontana)
Video (Giò Pomodoro)
Video (Giò Ponti)
Video (Bruno Munari)
Moviedesign Lab – Politecnico di Milano. Dipartimento di Industrial Design delle Arti, della Comunicazione e della Moda.
Sito Web
Video (Bob Noorda)
Video (Giancarlo Iliprandi)
Video (Gillo Dorfles)
Video (Enzo Mari)
Video (Angelo Mangiarotti)
N!03 [ennezerotre]
Sito Web:
Video 1
Video 2
Video 3
Video 4
STUDIO AZZURRO
Sito Web
Video1
Video2
Video 3
Video 4
Video 5
TV DAYS – Fondazione ISEC
Sito Web
Video (Mario Negri scultore)
Video (Gabriele Mucchi)
Video (Elena Mezzadra)
Video (Alik Cavaliere)
Video (Federica Galli)
VISUALCONTAINER
Siti Web:
www.visualcontainer.org
www.visualcontainer.tv
www.dotbox.it
Videoteca Giaccari – MU.el Museo Elettronico
Via del Cairo, 4 – 21100 Varese
Tel.: +39 0332 236263; +39 340 6288183
E-mail: videotecagiaccari@virgilio.it – maud.ceriotti@tin.it
Video intervista a cura di Artevarese
L’avventura di Luciano Giaccari inizia nel 1971 con la video registrazione dell’happening Print Out di Allan Kaprow, e prosegue con la documentazione degli eventi prodotti dall’arte, esplorando le sue potenzialità linguistiche, sino alla redazione della Classificazione dei metodi di impiego del video in arte, in cui tenta di fare ordine nel mondo del video distinguendo tra un uso “diretto” di esso, quello degli artisti, che comprende il videotape e la videoperformance, e un uso “mediato”, quello didattico-documentativo, che comprende la videodocumentazione, il videoreportage e la videodidattica all’interno delle sezioni del Museo Muel-Videoteca Giaccari di Varese.
Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre 2016 [cm]