Ricostruzione ad opera di Francesco Maria Richini
Dopo un periodo di declino la Confraternita ebbe nuovo impulso grazie all’opera del Cardinale Carlo Borromeo (1538-1584). Nel 1645 affidò a Francesco Maria Richini o Ricchino (1584-1658) l’incarico di ricostruire la chiesa e l’oratorio annesso.
L’organismo architettonico, leggibile nelle fotografie d’inizio secolo e nei rilievi, si sviluppava nel corpo principale su un tracciato ellittico sul quale erano impostati i lati di un ottagono.
La porta d’ingresso al tempio, che comunicava con l’atrio e l’esterno, era collocata sul lato opposto al coro o cappella maggiore. Anche questa era disegnata su un tracciato ellittico semplificato in un ottagono, vi si accedeva attraverso tre gradini. Sui lati maggiori del corpo principale si aprivano le cappelle fiancheggiate, nei lati obliqui, da quattro porte sovrastate dalle cantorie. L’aula maggiore era coperta da una cupola ovale.
La facciata era ripartita in due frontoni sovrapposti. L’ordine inferiore nella parte centrale era costituito da un portico a tre fornici. Un timpano triangolare fungeva da raccordo con la fronte superiore. Questa era divisa in cinque parti scandite da quattro lesene alternate nella parte centrale da tre finestroni.
Nella parte superiore la zona centrale della facciata si concludeva con un timpano triangolare al cui centro era una finestra semicircolare. Due larghe paraste bugnate facevano da cornice al prospetto della chiesa.
Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre 2017 [cm]