Velodromo Learco Guerra – stadio Danilo Martelli
Mantova, viale Te stadio sportivo, pista parzialmente demolita
Negli anni Venti, di fronte a Palazzo Te viene allestito il Velodromo del Te, pista in terra battuta con tribune in legno.
Nel 1931, anno in cui La Gazzetta dello Sport inaugura il colore rosa per la maglia di capoclassifica del Giro d’Italia, la prima tappa si disputa da Milano a Mantova.
Learco Guerra [(1902-1963, ciclista professionista dal 1928 al 1944, originario di San Nicolò in Po (Mn), campione mondiale 1931, vinse la Milano Sanremo del 1933 e i giri di
Lombardia e d’Italia del 1934] vince in casa sfrecciando al Te ed entra nella storia del ciclismo indossando la prima maglia Rosa.
Il 2 giugno 1963, in occasione dell’unica partenza di tappa del Giro d’Italia da Mantova, la Mantova-Treviso della 46 edizione, al campione mantovano soprannominato la “locomotiva umana” viene intitolato il velodromo in cemento all’interno dello Stadio Danilo Martelli nella zona di Palazzo Te, realizzato tra il 1947 e il 1949.
Una lapide oggi esistente all’esterno dello stadio in corrispondenza dell’ingresso nord viene inaugurata alla presenza di Franco Balmamion in maglia rosa, con la dicitura: “Il Comune di Mantova in occasione del passaggio del 46° Giro d’Italia dedica la rinnovata pista ciclistica alla memoria del grande e indimenticabile campione mantovano Learco Guerra. Mantova 2 giugno 1963”.
Non è noto il nome di chi ha disegnato la pista in cemento, che aveva il rettilineo d’arrivo sul lato sud con direzione da ovest; l’immissione in pista dall’esterno avveniva all’inizio del rettilineo opposto, sull’angolo nord est verso Porta Cerese.
Il 20 luglio 1977 un tornado che si abbatte nella notte sulla città danneggia seriamente lo Stadio Martelli e in parte anche la pista in cemento, poi ripristinata.
Nel 2002, a luglio viene organizzata una riunione notturna su pista, e il 14 settembre avviene la partenza della gara a cronometro di preparazione ai campionati Mondiali dilettanti.
Le competizioni e gli allenamenti sulla pista si svolgono fino alla primavera del 2005.
Nel luglio 2005 iniziano i lavori di demolizione parziale dell’anello in cemento, per l’aumento della capienza dello stadio di calcio in seguito alla promozione in serie B della squadra del Mantova.
La struttura è ormai parzialmente demolita e i resti della pista in cemento sono visibili all’interno dello stadio. Circa metà dell’anello (rettilineo d’arrivo a sud e curva Te ad ovest) è stato tagliato e demolito fino alla quota del prato interno, per posizionare nuove tribune in struttura metallica vicine al campo di calcio. Le tribune sono removibili, ma la pista è stata demolita.
Rimangono attualmente il rettilineo nord, opposto a quello d’arrivo, e la curva Cisa ad est. L’imbocco carrabile alla pista dall’esterno è stato chiuso con strutture pubblicitarie anche in muratura. Il manto superficiale mostra diffusamente uno stato di fessurazione e erosione. All’inizio e al termine della curva Cisa sono stati tracciati due scivoli in cemento a vista, complanari alla pista, per evitare di scivolare a chi accede al prato interno.
Mantova, viale Te stadio sportivo, pista parzialmente demolita
Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre 2016 [cm]