Velodromo Luigi Ganna
La Pista Ciclistica Luigi Ganna è dedicata al ciclista professionista (1932-2000) originario di Induno Olona (Va), che vinse la prima edizione del Giro di Italia del 1909; è ospitata all’interno dello Stadio Comunale Franco Ossola di Varese nella frazione di Masnago che dista 1,3 km dal Comune di Varese di cui fa parte. La struttura è raggiungibile dall’Autostrada A8, che collega Milano ai laghi del Nord Italia e dalla Strada Statale 233, che collega Varese al Valico di Ponte Tresa, lungo il confine con la Svizzera.
L’impianto polisportivo si colloca nell’area Nord-ovest della città dove sorgono altre emergenze legate alla sfera sportiva come il Palasport Lino Oldrini e disegna un ampio isolato con orientamento Nord-ovest/Sud-est, delimitato dalle vie Giuseppe Bolchini, Stadio e Vellone.
Il 3 Gennaio 1925 venne presentato il progetto per la realizzazione di uno Stadio Polisportivo in località Masnago. Lo stadio ultimato alla fine del 1925 ed inaugurato l’8 Dicembre con il nome di “Stadio del Littorio” andò a sostituire il vecchio campo da gioco che sorgeva in località Bettole, al posto del quale si trova oggi l’Ippodromo cittadino.
Il campo sportivo cambiò la propria denominazione in “Stadio Masnago” per acquisire l’odierna qualificazione di “Stadio Franco Ossola” nel 1950, a seguito della “Tragedia di Superga”. Nel 1937, in un periodo storico in cui il territorio varesino era già divenuto uno degli epicentri italiani per la pratica del ciclismo agonistico, producendo campioni di livello nazionale ed internazionale, lo Stadio viene dotato di una pista per competizioni ciclistiche, collocata tra l’originario anello per le gare podistiche e gli spalti deputati ad ospitare il pubblico.
Nel 1968 il CONI stanzia dei fondi per la realizzazione di una nuova pista ciclista; il Comune di Varese affida l’incarico all’ing. Valentino Sarolli, che aveva già progettato le nuove tribune dello Stadio ed il rifacimento della pista di atletica dell’impianto. Per l’ideazione del progetto, Sarolli si avvale della consulenza di Guido Costa, Commissario Tecnico della nazionale italiana delle corse su pista. Il nuovo tracciato viene disegnato sul sedime occupato dal circuito originario del 1937, la vecchia pista viene in parte demolita e in parte utilizzata come sottofondo per le strutture del nuovo impianto.
La nuova pista ciclistica viene realizzata in calcestruzzo con una lunghezza complessiva di 446,00 m, misurata alla corda e una larghezza di 7,00 m. L’inclinazione della pista varia da un minimo di 7°, nei tratti in rettilineo, ai 35° nei tratti di curva a raggio minimo. La struttura si configura come un catino di altezza variabile: dagli 0,85 m dei tratti in rettifilo fino a un massimo di 4,01 m nei tratti di curva con la massima pendenza.
Il Velodromo di Varese diventa protagonista di numerose imprese di ciclismo tra cui quella memorabile del 27 Luglio 1968 in cui Giovanni Pettenella e Sergio Bianchetto stabiliscono il nuovo record mondiale di surplace con un’ora e 3 minuti e, nel 1971, ospitando i Campionati del Mondo di ciclismo su pista.
Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre 2016 [cm]