Il Palazzo dell’Arengario in piazza Roma
L’antico Palazzo dell’Arengario occupa una posizione predominante all’interno di piazza Roma, a pochi passi dal Duomo. Noto anche come Palazzo Comunale, l’edificio viene menzionato da copiosa documentazione nei primi decenni del XIV secolo ed è probabilmente una costruzione di fine Duecento. A pianta rettangolare, è composto da un arioso porticato a piano terra e da una grande aula al primo piano con “parlera”, sorta di loggetta sulla facciata per declamare le leggi al popolo, e torre campanaria su uno dei prospetti minori. Il portico è caratterizzato dalla presenza di pilastri a sezione rettangolare – privi di capitelli – su cui si innestano direttamente gli archi a sesto acuto, che conferiscono alla struttura un timido slancio gotico, e che rappresentano una sorta di fase intermedia tra il palazzo pubblico di Piacenza, iniziato nel 1280, e il più antico Broletto di Milano (1228 ca.), al quale è debitore anche per altre soluzioni formali.
La torre e la “parlera” sono state realizzate verso la fine del Trecento, mentre la scala a chiocciola che porta al piano superiore fu realizzata nel primo decennio del Novecento. Dal 1847 l’edificio ha subito pesanti modifiche: l’aula viene suddivisa in piccoli ambienti (se ne è recuperata l’unità solo pochi anni fa), nelle facciate est e ovest sono state aperte bifore e chiuse antiche aperture. L’ampliamento della piazza a metà Ottocento ha consentito, attraverso la demolizione di edifici preesistenti, di isolare l’Arengario, conferendogli una posizione predominante, che ne esalta il ruolo di centro nevralgico della città.
L’edificio, di proprietà comunale, oggi ospita periodiche manifestazioni culturali e mostre d’arte, che trovano nella sala superiore una cornice scenografica di indubbio valore.
Su piazza Roma si affacciano anche alcuni edifici di inizio Novecento, tra cui la sede del Credito Italiano, palazzo eretto nel 1927, e l’imponente fabbricato sito al numero civico 10, che mostra un generalizzato rigore dei prospetti principali con riquadrature e incorniciature in pietra ed aperture sormontate da timpani triangolari e da elementi mistilinei spezzati.
Ultimo aggiornamento: 2 Aprile 2019 [cm]