I paramenti liturgici
Uno dei nuclei più significativi delle raccolte del Museo di Chiavenna è costituito dai paramenti liturgici conservati nella funzionale cassettiera. Tra i pezzi più importanti di questo patrimonio tessile vi è una pianeta seicentesca con applicazioni a ricamo di fili dorati e argentati che, secondo la tradizione fu ricavata dalla tenda di un generale turco.
Fu donata nella seconda metà del Seicento alla chiesa di San Rocco a Campedello, frazione di Chiavenna, da Giovanni Pietro Pedroni, chiavennasco che aveva fatto fortuna oltralpe al seguito dell’imperatore Leopoldo I d’Asburgo tanto da essere nominato signore di Treynfels e senatore di Praga.
Eccelle anche una pianeta a ricami dorati inviata alla chiesa di Uschione, sopra Chiavenna, dai chiavennaschi là emigrati. Pare che sia stata trovata sulla salma di un vescovo sepolto in un cimitero di Venezia.
Arriva invece da Napoli un’altra pianeta broccata in seta policroma e oro donata nel 1700 dagli emigrati in quella città alla chiesa di Sommarovina, loro paese d’origine.
Sono pure rappresentati in Museo i “Patrioti habitanti in Palermo”, donatori di una pianeta e di un paliotto del 1726 recante l’immagine di Santa Rosalia. Altri paramenti sono stati offerti da privati di Chiavenna. Tra questi, una pianeta in damasco rosso recante l’immagine di San Bartolomeo dedicatario della chiesa di Chiavenna a cui l’opera è stata destinata.
Il pezzo di maggior pregio è però la cosiddetta “pianeta di Piuro” donata nel 1586 alla chiesa di San Cassiano a Prosto di Piuro dal banchiere, allora residente a Parigi, Marco Antonio Lumaga.
Il parato, attribuibile a una manifattura milanese attiva nei decenni centrali del Quattrocento, si salvò dalla terribile frana che nel 1618 si abbatté sull’abitato, cancellandolo.
Ultimo aggiornamento: 15 Maggio 2020 [cm]