Le corone di Gallivaggio

Le due corone, pressoché identiche salvo che per le dimensioni, presentano una fascia decorata con pietre colorate, da cui si dipartono otto bracci sbalzati a motivi vegetali, teste di angioletto e volute. Questi confluiscono in un piattello, su cui è fissata una sfera sormontata da una piccola croce.

Corona

Bartolomeo Boroni, Corona della statua della Madonna di Gallivaggio, 1742

I due diademi appartengono alla statua mariana (1631) venerata nel santuario di Gallivaggio, sorto tra il 1598 e il 1603 nel luogo in cui, il 10 ottobre 1492, la Vergine apparve a due ragazze del posto sedute sotto un castano. Sono pervenuti in deposito al Museo di Chiavenna nel 1988, per salvaguardarle da eventuali furti e, al loro posto, sono state collocate copie.

Come attestano le fonti e l’iscrizione delle targhette, le corone furono donate nel 1742 dal Capitolo di San Pietro in Vaticano, in ottemperanza al legato testamentario del conte Alessandro Sforza Pallavicino conte di Borgonuovo (Piacenza). Costui, con testamento del 3 luglio 1636, aveva infatti disposto una cospicua rendita a favore del suddetto Capitolo, affinché provvedesse a incoronare annualmente due o tre immagini mariane o anche una sola, in tal caso però con una corona più preziosa.

Corona

Bartolomeo Boroni, Corona della statua della Madonna di Gallivaggio, 1742

Si dovette attendere il 1742 perché si decretasse in merito alle corone della Madonna di Gallivaggio. Il 16 giugno il vescovo Paolo Cernuschi procedeva con l’incoronazione, nell’ambito di un’imponente cerimonia. L’evento si inseriva all’interno di una pratica che, diffusasi a partire dal XVI secolo grazie ai frati cappuccini Girolamo Paolucci de’ Calboli da Forlì e Fedele da San Germano, si era dotata via via di un apposito e complesso cerimoniale.

Notevoli per nobiltà di materia e per eleganza di fattura, le corone di Gallivaggio sono opera documentata di Bartolomeo Borroni, appartenente ad una famiglia di argentieri, orafi e bronzisti originari di Vicenza, ma attivi a Roma. Nella città papale Bartolomeo avviò nel 1719 una fortunata carriera costellata da importanti incarichi e commissioni, provenienti anche dal più stretto entourage papale.

Ultimo aggiornamento: 15 Maggio 2020 [cm]