San Fedelino a Novate Mezzola
Il piccolo sacello dedicato a San Fedelino a Novate Mezzola fu costruito dove la tradizione agiografica vuole sia avvenuto, nel III secolo, il martirio del santo evangelizzatore della chiesa di Como. Quasi nulla rimane dell’ornamentazione pittorica esterna mentre l’interno accoglie i più antichi affreschi del territorio della Diocesi lariana.
Quelli meglio conservati decorano l’abside dove, nella semicalotta, è raffigurata la teofania di Cristo, dipinto in piedi con volto giovanile imberbe, la destra sollevata e un libro aperto. Qui compare, ormai leggibile solo parzialmente, il passo evangelico “EGO SUM VIA ET VERITAS ET VITA”. Ai lati di Cristo si inchinano due angeli, secondo uno schema compositivo che si ritrova analogo anche nell’abside della basilica di San Galliano a Cantù.
Più in basso, si vede la teoria degli apostoli, avvolti in grandi mantelli; in origine essi affiancavano la figura della Madonna, andata perduta con l’apertura della finestra. Ridotti a frammenti sono gli altri affreschi della volta e del lato destro, mentre della decorazione che interessava il lato sinistro si possono ancora leggere santi in corteo divisi in due registri. La controfacciata accoglieva in origine probabilmente una serie di personaggi, di cui oggi restano solo i piedi e la parte inferiore dei panneggi.
Prossimi ai citati affreschi di San Galliano e alle figure dei santi del sottarco della navata sinistra in Sant’Ambrogio a Milano, gli affreschi di San Fedelino risalgono verosimilmente all’inizio dell’XI secolo.
Ultimo aggiornamento: 3 Settembre 2019 [cm]