Sulle tracce di piccoli segni tematici
Angeli e figure alate
Il Cimitero Urbano di Monza si presta per proporre numerosi percorsi tematici di valorizzazione culturale : uno dei percorsi più suggestivi, e completo per la varietà del modo di sviluppare il tema da parte degli artisti, è certamnente quello relativo agli angeli, ai putti e alle figure alate. Le figure angeliche, diffuse all’interno delle chiese, nella decorazioni di altari e monumenti, acquistano un significato eterogeneo nella cultura statuaria e funeraria lombarda.
L’angelo viene spesso scelto come elemento iconografico per le tombe di famiglia, come figura rasserenante che custodisce l’anima del defunto, così come lo ha custodito nella vita sulla terra. Non a caso nella tradizione cattolica l’angelo custode è la prima figura sacra a cui si affida la vita nascente e si consegna anche la persona cara al momento della morte. Secondo questo significato l’angelo siede sulla lapide in quieta rassegnazione, come nella Cappella della famiglia Gioachino Vismara (campo 8) o sulla tomba Robbiati Piscitelli (campo 22); oppure è inginocchiato in preghiera come sulla tomba Doglia (campo 49), a rendere evidente il perpetuo ricordo della famiglia.
Talvolta nelle raffigurazioni monzesi l’angelo diviene giudice e, in questo caso, è in piedi con la destra alzata ad indicare il ministero conferitogli da Dio, esprimendo tutta la sua autorevolezza come nell’apparato scultoreo della Cappella Famiglia Dossi (campo 12) e nella scultura del monumento funebre della Famiglia Baroni (campo 23), dove l’artista ha aggiunto anche le figure delle pie donne in ricordo dell’angelo che annuncia la resurrezione di Gesù sul sepolcro vuoto. In molti casi le figure angeliche sono state interpretate dagli artisti che hanno lavorato per il Cimitero Urbano di Monza come intercessori fra il defunto e Dio e, per questo, a volte sono state raffigurate nell’atto di trasportare l’anima del defunto verso il cielo (Cappella Fossati – campo 4) o abbracciano la croce (monumento funebre di Pietro Crippa – campo 4), a sottolineare la loro missione mediatrice fra il mondo terreno e il mondo celeste.
Nelle raffigurazioni funerarie monzesi l’impiego dei putti, invece, ha generalmente lo scopo di suggerire, accanto ai temi classici dell’iconografia angelica, il sentimento della tenerezza. Per questa ragione i putti sono spesso impiegati nelle tombe dei bambini, o anche soltanto per evocare il ritorno ad uno stato di fanciullezza in una nuova vita nell’aldilà.
I ferri battuti e piccoli bronzi
La cultura liberty, che ha segnato la società italiana e la cultura monzese dei primi decenni del XX secolo, attraverso il suo linguaggio semplice e raffinato si è diffusa presso tutti i ceti sociali, proponendo una qualità diffusa di oggetti eterogenei. Anche all’interno del Cimitero Urbano di Monza, dunque, è facile imbattersi in opere liberty, spesso connesse a monumenti sepolcrali posti “a perpetuità”, quidi, per loro stessa natura, intenti a tramandare per sempre l’elogio del defunto che, inevitabilmente, deve essere collegato al bello, al prezioso ed ai nobili sentimenti.
L’influsso degli stilemi artistici e del linguaggio architettonico liberty interessò in modo consistente la lavorazione del ferro battuto e del bronzo di piccolo formato. Nel cimitero in molti casi ad essi è affidato il compito di nobilitare maggiormente il monumento funebre già caratterizzato dalla presenza di sculture significative, oppure di impreziosire lapidi e manufatti che, al contrario, potrebbero sembrare spogli o troppo semplici.
l cimitero monzese raccoglie un abbondante campionario di piccole opere artistiche di grandissimo livello che, in alcuni casi, sono da annoverare tra preziose significative sculture. Tra i numerosi portalampade, ad esempio, il cimitero di Monza può vantarne uno firmato dal Bazzaro, da riconoscere come uno dei maggiori scultori dell’inizio del XX secolo.
Questi piccoli tesori, disseminati fra i monumenti sepolcrali, sono la testimonianza di una ricerca formale che non afferisce unicamente ad uno stile specifico, ma abbraccia con estrema libertà differenti stili artistici. I piccoli bronzi ornamentali, ad esempio, talvolta risentono di un gusto prettamente modernista, mentre in altre occasioni presentano contaminazioni liberty o eclettiche. Alcune di queste opere non sono esemplari unici, ma sono il frutto di un preciso processo di realizzazione seriale-artigianale di fonderia; tuttavia per la loro intrinseca bellezza esprimono la qualità di un artigianato artistico ormai quasi del tutto perduto e sono la testimonianza di una diffusa cultura funeraria legata alla decorazione aggiunta. La loro preziosità è dovuta anche ai procedimenti industriali oggi smarriti, a causa delle profonde modifiche di produzione avvenute in Lombardia a partire dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale.
Ultimo aggiornamento: 14 Settembre 2017 [cm]