XII Cappella – Ascensione di Cristo
La dodicesima cappella, che rappresenta l’Ascensione di Cristo, sorge a poca distanza dall’undicesima, in posizione speculare, e anch’essa ha un pronao su colonne passante che occupa tutto il viale che conduce al Santuario, offrendo al pellegrino scorci suggestivi. La struttura del portico costituisce infatti una cornice per una veduta che inquadra in primo piano l’abitato di Lenno, dietro al quale si scorgono Tremezzo e Bellagio e sullo sfondo la cime dei monti in una sequenza che parte dal Monte Legnone e arriva fino alla Grigna.
L’edificio ha una pianta ottagonale e il prospetto principale presenta al centro una finestra con cornice in pietra sopra la quale è collocato lo stemma in pietra della famiglia Cetti, realizzato nel 1665, leggermente differente rispetto a quello inserito sopra le finestre della nona e decima cappella. In questo stemma araldico, infatti, il cimiero piumato non corona lo stemma ma si trova al centro dello scudo, tra la grande aquila superiore ed il feroce leone rampante con un’accetta tra le zampe anteriori.
Altro elemento significativo della cappella è la balconata sotto il portico dalla quale si gode appunto un ampio panorama del centro lago.
Finanziata da Andrea Cetti di Lenno, la costruzione dell’edificio è da collocare nel settimo decennio del Seicento come indicano i numerosi riferimenti documentari dai quali risultano pagamenti ad Agostino Silva nel 1663 e nel 1664 per le statue, ai pittori Giovan Paolo Recchi nel 1664 per gli affreschi, a Franco Spino nel 1664 per lavori di doratura all’interno della cappella.
La cappella è stata restaurata esternamente fra il 2008 e il 2009 mentre gli interni sono stati completati nel 2012.
All’interno della cappella si possono vedere ben ventinove statue in terracotta: Gesù ascende al cielo affiancato da tredici angeli che si librano in volo, mentre Maria, le pie donne e i dodici apostoli, sei per lato, lo osservano da terra. Come nella cappella della Resurrezione, Gesù è avvolto solo da un panno bianco che gli lascia scoperti il busto, il braccio destro alzato verso il cielo, e le gambe muscolose. Anche in questo caso la figura guizzante di Cristo è al centro di un’articolata raggiera dorata, proiettata verso l’alto dei cieli. I dodici apostoli sono plasmati in pose diverse, in perfetto equilibrio compositivo con le pareti affrescate da quadrature architettoniche e paesaggistiche dalle tonalità tenui. Sulla volta celeste si può ammirare uno dei dipinti più riusciti di Gian Paolo Recchi, eseguito entro il 1664: tra nuvole vaporose schiere angeliche musicanti, con organi e alcuni strumenti a corda, si accingono ad accogliere Gesù Risorto alla presenza del Padre Eterno.
Da notare sulla parete destra il ritratto a monocromo di Andrea Cetti finanziatore della cappella da confrontare con la tela presente nel Santuario.
Concluso certamente prima del 1664, come conferma una ricevuta di pagamento emessa dal pittore Recchi il 26 settembre per la decorazione interna alla cappella, il modellato plastico delle sculture fu eseguito da Agostino Silva che ricevette pagamenti per un totale di 2.440 lire, versategli tra il 1663 e il 1664.. Se confermate le menzionate date, l’edificazione di questa cappella è da inserire in un più vasto contesto di fervore edilizio, nel quale furono realizzate almeno cinque differenti cappelle.
Dopo alcuni primi interventi prioritari, tra i quali il rifacimento della copertura e delle superfici murarie esterne e delle pitture murali interne, nel 2012 sono stati inaugurati i lavori eseguiti su questa cappella, che hanno riguardato il restauro dei gruppi statuari.
Ultimo aggiornamento: 28 Giugno 2017 [cm]