Con lo scopo di incrementare la portata delle azioni di comunicazione, oltre alle nuove proposte educative è stato predisposto un apparato didascalico digitale che offre la possibilità di leggere il patrimonio oggetto dell’indagine mediante le nuove chiavi di lettura offerte dai risultati delle analisi chimiche.
È quindi stato realizzato uno specifico software che raccoglie tali risultati e li presenta offrendo diversi livelli di approfondimento, incontrando così le differenti esigenze di tipologie di pubblico.

Fig 4

Anche per quanto riguarda l’apparato didascalico, come per le proposte educative, è stato fatto uno sforzo per coniugare i linguaggi di arte e scienza proponendo letture interdisciplinari: ad affondi sulla fisica della luce e sul colore dal punto di vista scientifico si affiancano approfondimenti sulla natura materica dei pigmenti e considerazioni circa l’uso simbolico del colore in Hayez (Fig 4)

Fig 5

Il percorso di fruizione proposto prevede anche inviti all’interazione: in un caso il visitatore può svelare l’immagine in falso colore di un dipinto semplicemente scorrendo con un dito la fotografia del quadro stesso (Fig 5).
In un altro caso, invece, i fruitori della didascalia digitale muovono sull’immagine di un altro dipinto una sorta di lente d’ingrandimento che, soffermandosi su alcuni elementi, fornisce informazioni circa i materiali che costituiscono il pigmento, secondo le informazioni ottenute grazie alle indagini chimiche (Fig 6).

Fig 6

Un’altra interazione propone una serie di campionature di colori che il visitatore è invitato ad osservare, cercando di indovinare quale sia il giallo di Napoli piuttosto che il blu di Prussia o il rosso cinabro.
A completamento della didascalia vengono presentate le opere oggetto di indagine e le istituzioni coinvolte, per stimolare i visitatori che fruiranno della didascalia presso una delle tre istituzioni a visitare anche le altre due.