Stampatori lodigiani fra libertà e progresso
Nella seconda metà del XV secolo, nel Lodigiano, Filippo Cavagni contese il privilegio di primo stampatore in Milano al più celebre Panfilo Castaldi. A Lodi l’attività tipografica è attestata da studiosi e ricercatori già nel XVI secolo.
Il XVIII e XIX secolo videro attive in città e nel circondario diverse famiglie di abili tipografi come Antonio Pallavicini, Giambattista Orcesi e Luigi Cairo per arrivare a Claudio Wilmant conosciuto in tutto il Lombardo Veneto come abilissimo incisore di caratteri di piombo, fonditore, tipografo ed editore attivo a Lodi e Milano – con i figli Luigi ed Enrico – dalla seconda metà del XIX secolo fino all’inizio del Novecento.
Molti di loro si distinsero anche come prolifici editori ed illuminati direttori di giornali. Sostenuti da vero spirito patriottico. Con l’Unità d’Italia il bisogno di cultura, di novità, di industrie e modernità coinvolse anche il lodigiano la cui economia si basava già allora su un’agricoltura moderna e razionale, sostenuta da strutture creditizie efficienti e importanti istituti scientifici di ricerca.
Con la nascita d’importanti insediamenti industriali e la politica di forte attenzione verso l’istruzione pubblica, si aprirono allora grandi opportunità anche nel settore tipografico locale
Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre 2015 [cm]