Gli anni dal 1861 al 1880
1861-1862 – Commissione Comunale
Non essendo riuscita a pronunciare una scelta tra le 220 proposte giunte in risposta al primo concorso, la Commissione ne indice uno nuovo e, tra i 18 progetti presentati, ne premia 4 e, anche se non viene decretato nessun vincitore, viene segnalata la proposta dell’architetto Giuseppe Mengoni, denominato “Dante”, per la coerenza dimostrata con i requisiti del concorso.
Progetto di Giuseppe Mengoni, segnalato al concorso indetto dalla Municipalità di Milano nel 1862 (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Cart. g 4-22)
1863 – Giuseppe Mengoni, Giuseppe Pestagalli
Si indice un terzo concorso per la progettazione della Piazza del Duomo ristretto a tre architetti: Giuseppe Pestagalli, Giuseppe Mengoni e Nicolò Matas. Con il ritiro di quest’ultimo, restano due progetti che suscitano giudizi contrapposti: quello di Pestagalli, elogiato per la “grande armonia d’insieme”, “l’eleganza” e la “monumentalità”, ma giudicato carente per l’assetto urbanistico, e quello del Mengoni, che, al contrario, appare unanimemente adeguato per l’mpianto urbano, ma ancora insufficiente sul piano della qualità degli edifici proposti. Viste le polemiche suscitate per l’attesa di una soluzione conclusiva per la sitemnazione della piazza, il Mengoni viene così incaricato di stendere un progetto definitivo, consono alle critiche sollevate in merito a quel desiderio di monumentalità manifestato dall’opinione pubblica.
Planimetria della proposta progettuale di Giuseppe Mengoni per la sistemazione della piazza del Duomo presentata al concorso del 1863 (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Op. V. 72)
Progetto di Giuseppe Pestagalli per la sistemazione della piazza del Duomo presentata al concorso del 1863 (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Op.T. 50)
Vista prospettica del progetto dell’architetto milanese Giuseppe Pestagalli proposto nel concorso per la sistemazione della piazza del Duomo nel 1863. Si nota l’imponente esedra che chiudeva la piazza nel lato ovest, di fronte alla cattedrale (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Op.T. 50)
Piazza del Duomo. Demolizioni per la costruzione della Galleria Vittorio Emanuele II. 1863 (link)
1864 – Giuseppe Mengoni
Con le modifiche apportate il progetto di Giuseppe Mengoni viene approvato dal Consiglio Comunale nel 1864. Il nuovo assetto che l’architetto intende dare all’area prevede, per collegare le due piazze, la creazione di una galleria coperta ispirata ai “passages” parigini, avvalendosi della allora nuova tecnologia del ferro e vetro, mentre il nuovo disegno di piazza del Duomo si concreta attraverso la costruzione di palazzi porticati lungo i lati nord e sud, la realizzazione del palazzo dell’Indipendenza a costituire la quinta di fondo sul lato ovest di fronte alla cattedrale e la creazione di una Loggia Reale contrapposta alla Galleria sull’area della Manica Lunga. Nel luglio dello stesso anno il Comune firmava l’appalto per la costruzione con la società inglese “City of Milan Improvements Company Limited”. Sempre nel 1864 viene conclusa la demolizione del rinascimentale Coperto dei Figini, inizita nel 1862.
“Nuova piazza del Duomo ed adiacenze”, assonometria del progetto definitivo dell’architetto Giuseppe Mengoni (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – P.V. g. 2-38)
“Nuova Piazza del Duomo di Milano. Progetto del Chiarissimo Architetto Sig.r Cav.e G. Mengoni. Dedicata all’Illustrissimo Sig.r Ing.re Commendatore Eugenio Francfort” incisione di Pietro Bertotti. Nella veduta di piazza del Duomo secondo il progetto del Mengoni si nota il palazzo dell’Indipendenza, che avrebbe dovuto chiudere la piazza sul lato Ovest, la Galleria con il palazzo dei Portici Settentrionali e, di fronte, il palazzo dei Portici Meridionali e la Loggia Reale sulla testa della “Manica Lunga” di palazzo Reale (Milano,Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – P.V. m. 8-73)
Sezione dell’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II secondo il progetto definitivo di Giueppe Mengoni (Milano, Civico Archivio Fotografico – Albo G 107_038)
Disegni di Giuseppe Mengoni per le opere in granito per l’arco d’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II: particolari degli archivolti laterali esterni ed interni al portico (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Vol. AA 406, tav. 10)
7 marzo 1865, Vittorio Emanuele II
Vittorio Emanule II pone la prima pietra per la realizzazione della Galleria progettata da Giuseppe Mengoni.
Celebrazioni per la posa della prima pietra della Galleria di Milano il 7 marzo 1865 al cospetto del re Vittorio Emanuele II, a cui è dedicata l’opera (Milano, Civico Archivio Fotografico – Albo G 107_002) (link)
1865-1867 – Giuseppe Mengoni
Continuano i lavori alla Galleria che, in poco meno di tre anni, viene terminata, ad eccezione dell’arco di ingresso verso piazza Duomo, concluso dieci anni più tardi
“Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Stato dei lavori al 1 maggio 1865” fotografia di autore anonimo, 1865. Si notano le demolizioni verso piazza alla Scala, nell’area utilizzata per la cerimonia della posa della prima pietra. Al centro del cantiere la torre in legno impegnata per la costruzione della cupola (Milano, Civico Archivio Fotografico – Albo G 107/3 A) (link)
Deroche & Heyland, “La Galleria Vittorio Emanuele II in costruzione”, prima del novembre 1866. Lo scatto riprende il primo lotto della Galleria già innalzato che si interrompe in corrispondenza dell’ottagono, dove si intravedono i primi pilastri della sua costruzione (Milano, Civico Archivio Fotografico – Albo G 107/14)
Deroche & Heyland, “Ponteggi per la costruzione degli alzati della Galleria Vittorio Emanuele II”, 1866 (Milano, Civico Archivio Fotografico Albo G 107/19) link
Deroche & Heyland, “Cantiere della Galleria Vittorio Emanuele II. Particolare dell’impalcatura per la cupola”, 1866 (Milano, Civico Archivio Fotografico Albo G 107/34)
Deroche & Heyland, “Costruzione della tettoia in ferro del braccio settentrionale della Galleria Vittorio Emanuele II”, agosto-dicembre 1866 (Milano, Civico Archivio Fotografico – Albo G 107/27) link
Deroche & Heyland, “Galleria Vittorio Emanuele II in costruzione. Lavori per la pavimentazione”, maggio-giugno 1867, (Milano, Civico Archivio Fotografico Albo G 107/41)
Fotografo non identificato, “Galleria Vittorio Emanuele II in costruzione”, luglio-settembre 1867. La fotografia risale a poche settimane prima dell’inaugurazione e la Galleria è quasi ultimata. Sotto le lesene che scandiscono le vetrine dei negozi, si notano, ancora scoperti, i tubi dell’impianto di illuminazione a gas. (Milano, Civico Archivio Fotografico Albo G 107/42)
15 settembre 1867 – Vittorio Emanuele II
Alla presenza di Vittorio Emanuele II si inaugura e apre al pubblico la Galleria a lui intitolata, che diventa sin dalla prima ora la sede di tanti locali storici milanesi: trovano posto sotto le sue arcate il Caffè Zucca, il confetturiere Biffi, l’editore Ricordi, Gaspare Campari (che si trasferisce dal Coperto dei Figini), ecc.
Alfred Noack, “Interno della Galleria Vittorio Emanuele “, post settembre 1867. Dopo l’inaugurazione della Galleria i suoi spazi sono rapidamente occupati da attività commerciali (Milano, Civico Archivio Fotografico – Albo G 107_049)
Esterno della Galleria Vittorio Emanuele II verso piazza della Scala. Si nota il doppio arco progettato dal Mengoni per ovviare al diverso orientamento tra la piazza del Duomo e quella della Scala: uno, interno, in asse con la Galleria, l’altro, esterno, segue l’andamento della piazza (Milano, Civico Archivio Fotografico – L.V. 1139) link
L’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II con i suoi negozi, in primo piano lo storico caffè ristorante Biffi (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Albo E 321, tav. 2)
Un menù giornaliero del Ristorante Biffi dell’anno 1905 (Milano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli – Arti Mestieri p. 40-10)
1867-1877 – Giuseppe Mengoni
Terminata la Galleria, nel decennio successivo, procedono i lavori per la piazza con la demolizione del rione del Rebecchino e la costruzione dei palazzi dei Portici Settentrionali e Meridionali, le nuove quinte della piazza, terminati nel 1875. Il 30 dicembre 1877 Giuseppe Mengoni muore precipitando dagli stessi ponteggi del cantiere. Con la morte dell’architetto, il progetto non raggiunge il suo compimento: decade infatti l’ipotesi di un rifacimento della facciata dell’Arcivescovado e non viene mai eseguito il previsto palazzo dell’Indipendenza sul lato ovest della piazza, che riultata quindi più corta di circa 57 m (ancora oggi il fondale della piazza è costituito da Palazzo Carminati, costruito a partire dal 1867 dall’architetto Rabbi).
“La piazza del Duomo con l’Arco d’ingresso della Galleria non ancora ultimato”, fotografo non identificato, 1867-1870. Sulla destra le cesate del cantiere del palazzo dei Portici Settentrionali, ancora limitato ai soli scavi (Milano, Civico Archivio Fotografico – FM E 8)
Veduta di piazza del Duomo, con la Galleria Vittorio Emanuele II ormai conclusa e il cantiere per la costruzione del palazzo dei Portici Settentrionali, 1873-74 (Milano, Civico Archivio Fotografico – A 20581)
Il cantiere per la costruzione del palazzo dei Portici Settentrionali, 1873-74 (Milano, Civico Archivio Fotografico – FM C 205)
Icilio Calzolari “Panorama di piazza del Duomo con la demolizione dell’isolato del Rebecchino e la costruzione dei Portici Meridionali”, 1875. A sinistra i Portici Settentrionali appena terminati, mentre i Portici Meridionali, sulla destra, stanno per essere completati: la fisionomia ideata dal Mengoni per piazza del Duomo inizia a prendere forma (Milano, Civico Archivio Fotografico FM F 78) link
Icilio Calzolari “La demolizione dell’isolato del Rebecchino in Piazza del Duomo”, ottobre 1875. Il trecentesco rione del Rebecchino era costituito da 15 proprietà e occupava una superficie di 1650 metri quadrati (Milano, Civico Archivio Fotografico – FM C 370) link
“Arco d’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II in costruzione”, fotografo non identificato, 1877. Nella fotografia si vede anche il palazzo dei Portici Settentrionali già concluso è già aperto al pubblico (Milano, Civico Archivio Fotografico – FM E 7) link