Gli anni 1880 – 1920
1880-1884
Negli anni ’80 dell’Ottocento la piazza del Duomo è completata con edifici di sfondo discordanti da quelli concepiti dal Mengoni, con altezze dissimili e con l’allineamento all’inizio del Corso Vittorio Emanuele.
Tra il 1880 e il 1881 la Galleria vittorio Emanuele è il primo luogo di Milano illuminato elettricamente con 25 lampade ad arco che sostituiscono quelle a gas e, sempre nel 1880, in piazza del Duomo arrivano i primi tram a cavalli.
1884 – Cesare Beruto
Nel 1884 Cesare Beruto viene incaricato di redigere il nuovo Piano Regolatore. L’ingegnere municipale considera prioritario il riassetto della piazza del Duomo, rimasta incompiuta, proponendo di mantenere l’idea mengoniana della Loggia Reale sulla testa della Manica lunga, ma soprattutto di ridurne le dimensioni con una quinta monumentale di fronte alla Cattedrale, dove Mengoni proponeva il palazzo dell’Indipendenza, per mascherare uno spazio retrostante dedicato all’accoglienza del traffico tramviario. Il progetto non viene approvato dalla Commissione comunale, che ribadisce che la piazza deve mantenere le ampie dimensioni, anche per accogliere il “carosello” dei tram, portatore di vivace movimento e incremento per il commercio.
1886-1888 – Luca Beltrami
Alla fine dell’Ottocento, proprio a causa delle nuove ampliate dimensioni della piazza del Duomo e alla monumentalità degli edifici di contorno, torna alla ribalta la questione della sua facciata, risolta in maniera sbrigativa in epoca napoleonica con la realizzazione del progetto Amati-Zanoja. Il 1 marzo 1886 la fabbrica del Duomo bandisce un concorso a cui partecipano 120 concorrenti e, dopo una prima selezione, nel 1888 la gara di secondo grado viene ristretta a 15 progettisti, italiani e stranieri. Tra questi emerge la proposta di Luca Beltrami, il solo che, oltre allo studio della facciata, propone un nuovo assetto della piazza presentando l’idea di erigere una torre campanaria di fronte alla Manica Lunga, da realizzarsi con il reimpiego di materiali ed elementi decorativi recuperati dalla demolizione della facciata. Beltrami è secondo e, a sorpresa, viene scelto il progetto di Giuseppe Brentano, che non viene però realizzato a causa della morte prematura dell’architetto.
Con l’ennesimo concorso e progetto non realizzato, sul finire del secolo tramonta definitivamente l’idea di una nuova facciata per il Duomo di Milano.
1889 – Giovanni Giachi
Inaugurazione dei Magazzini “Alle città d’Italia” dei fratelli Bocconi, iniziati nel 1886 tra via S. Raffaele e via S. Radegonda su progetto dell‘architetto Giachi, che prevede una forma diversa dai palazzi del Mengoni, interrompendo l’idea di una continuità della piazza del Duomo fino al corso Vittorio Emanuele.
1896 – Ercole Rosa
Nel mese di giugno è inaugurato il Monumento equestre a Vittorio Emanuele II, commisionato da Umberto I allo scultore Ercole Rosa nel 1878, posto nel centro della nuova Piazza del Duomo con sitemazione dello spazio circostante con quattro apie aiuole geometriche a verde.
1897 Raineri Arcaini
La collocazione del monumento equestre a Vittorio Emanuele II rende definitivamente impossibile completare la piazza del Duomo con il palazzo dell’Indipendenza che, secondo l’idea Mengoniana, avrebbe dovuto costituirne il fondale occidentale, di fronte alla Cattedrale. Questo è così rimasto costituito da due fabbricati asimmetrici rispetto al Duomo e ai quali, all’epoca della loro costruzione, non è stata data particolare monumentalità visto che non avrebbero dovuto affacciarsi sulla piazza, ma bensì sul retro del palazzo previsto dal Mengoni.
La necessità di risolvere la scarsa qualità architettonica delle costruzioni sul lato ovest della piazza e le nuove e accresciute esigenze di viabilità sono i criteri ispiratori del concorso promosso dalla Regia Accademia di Belle Arti di Milano, vinto dall’architetto Raineri Arcaini.
La proposta prevede la sistemazione del fondo occidentale della piazza con la costruzione di un palazzo porticato, in asse con quello del Duomo, che riprende il carattere mengoniano, coniugata ad un’eleganza architettonica rinascimentale. Il progetto non viene realizzato.
1917-1921, Giovanni Giachi
I Magazzini Bocconi nel 1917 vengono aquistati e ristrutturati da Senatore Borletti che ne cambia il nome in “La Rinascente”, suggerito da Gabriele D’Annunzio, ancora oggi in uso. L’edificio è distrutto da un incendio nel 1918 e successivamente ristrutturato, sempre su progetto dell’archietto Giachi, lo stesso che precedentemente aveva progettato il palazzo dei Magazzini Bocconi. La nuova “Rinascente” viene inaugurata il 21 aprile 1921
Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio 2017 [Codex]