Seconda metà dell’Ottocento
1884-1889 Cesare Beruto
Le forti polemiche e la disputa delle controversie legate all’edificazione della piazza d’Armi e delle aree limitrofe al Castello, spingono la nuova Giunta Comunale presieduta da Gaetano Negri a incaricare il 24 maggio 1884 l’ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico Cesare Beruto della stesura di un nuovo piano regolatore, che, oltre alla sistemazione dell’area del Castello e piazza d’Armi, deve anche sistemare la questione del nuovo asse di collegamento tra il Duomo e il Castello.
Il 9 marzo 1885 viene presentato in Consiglio Comunale il primo progetto di piano che viene respinto dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per un problema legato all’eccessiva grandezza degli isolati. Con successive modifiche e varianti il Piano Beruto è approvato nel 1889. La soluzione definitiva conferma la realizzazione della nuova via monumentale tra il Duomo e il Castello, prevede una grande emiciclo sui giardini del Canonica, un’area verde tra il Castello e l’ Arco della Pace, un altro emiciclo a fare da sfondo all’Arco verso Corso Sempione.
1885 Consiglio Comunale
Nel 1885 il Consiglio comunale propone di realizzare il sistema viario via Dante-Cordusio-via Orefici-piazza del Duomo anticipato dal Piano dei Rettifili del 1807 presentando la proposta dell’apertura di un’arteria di diretto collegamento del Castello con il Cordusio (la futura via Dante) per consentire poi, tramite il tratto stradale di via Orefici, di raggiungere direttamente e rapidamente il Duomo.
Lo slargo del Cordusio, che deve essere ampliato, raccorda il diverso orientamento delle strade che si innestano da piazza Duomo. Negli immediati anni successivi seguiranno diverse proposte per il riassetto dell’impianto dello slargo, una sorta di “imbuto” determinato dalla casuale convergenza degli assi stradali, frutto di successivi interventi (l’apertura di via Mercanti del 1863 e quella di via Orefici del 1900), sino ad arrivare all’attuale forma ellittica, proposta che suscita all’epoca un intenso dibattito e numerose polemiche.
30 aprile 1888 Consiglio Comunale
Iniziano i lavori di demolizione per la costruzione della via Dante. Viene abbattuta la chiesa di San Nazaro in Pietra Santa che si trova all’inizio di via Meravigli. L’unico edificio scampato alle demolizioni è il Palazzo Carmagnola che sorge all’angolo con la via Rovello ed oggi ospita il Piccolo Teatro.
1889 – Consiglio Comunale
Iniziano le costruzioni degli edifici di Foro Bonaparte e della futura via Dante. Le operazioni di riedificazione intorno al nuovo tracciato di via Dante interessarono i terreni per una profondità di 30 metri dal filo strada su entrambi i lati. Si applica una procedura d’urgenza resa possibile dalla possibilità di esproprio per pubblica utilità sancito dalla Legge di Napoli.
Per l’attuazione del progetto, inoltre, si predispone uno speciale regolamento edilizio che permette una certa libertà ai progettisti nella scelta dello stile architettonico ma stabilisce precise norme tecniche sull’altezza degli edifici (23 m.) e dei piani (5 m. per piano terra, 3 m. per mezzanino e per l’ultimo piano e 3,65 m. per i piani intermedi), delle dimensioni della corte principale (70 m.q. con lato minimo di 7 m. ) e dei cortili secondari (30 m.q.).
Il 27 maggio 1889, inoltre, il Consiglio Comunale bandisce uno speciale concorso con lo scopo di premiare i migliori nuovi edifici realizzati in via Dante entro l’anno 1891.
7 gennaio 1891
Viene aperta ufficialmente la nuova via tra il Cordusio e il Castello che, invece di essere chiamata “Sempione” come inizialmente si era proposto, viene intitolata a Dante. Via Dante diventa da subito il nuovo asse commerciale e direzionale del centro di Milano, caratterizzato da nobili palazzi con un nuovo tipo edilizio misto, in cui i primi due piani, piano terra e mezzanino sono destinati ai negozi, magazzini o esposizioni, mentre i piani superiori sono utilizzati come residenza o uffici.
29 settembre 1891 Progettisti vari
Si conclude il concorso bandito dal Comune per premiare i migliori edifici costruiti nella nuova via Dante. Il primo premio è vinto dall’edificio in via Dante, angolo via Giulini, realizzato su progetto di Giuseppe Pirovano che ospiterà a lungo gli spazi espositivi della Richard Ginori, nota fabbrica di porcellane; il secondo è assegnato alla costruzione sita al n.15 di via Dante, progettato da Antonio Citterio e il terzo al n.16, di Antonio Tagliaferri, Giovan Battista Casati e Giuseppe Magni.
Oltre ai tre progetti vincitori, alla progettazione degli edifici della nuova via partecipano diversi architetti e ingegneri di fama: Luigi Broggi, Giuseppe Sommaruga, Carlo Formenti, Romeo Bottelli, Francesco Bellorini, Luigi Franchi e Antonio Comini.
1897 – Luca Beltrami, Luigi Tenenti
Dopo le demolizioni degli edifici preesistenti iniziate nel 1897, con la costruzione di Palazzo Venezia commissionato dalle Assicurazioni Generali a Luca Beltrami e Luigi Tenenti, si apre la fase di ideazione della nuova Piazza Cordusio. L’edificio è caratterizzato dalla sua facciata concava sormontata da una cupola ottagonale con lanternino. E’ inaugurato il 17 settembre 1899.
16 novembre 1899 – Luigi Secchi
In occasione del primo centenario della morte, viene collocato al centro della piazza Cordusio il monumento a Giuseppe Parini, opera di Luigi Secchi, per iniziativa d’insegnanti e scolari d’ogni parte d’Italia. Il basamento è di Luca Beltrami.
Ultimo aggiornamento: 17 Marzo 2017 [Codex]