Vedute dalle cappelle

La ricchezza di significati del progetto partecipato Tra Cielo e Terra emerge al meglio nella forma, concentrata e ricca di rimandi, data al materiale fotografico in vista della mostra e della pubblicazione conclusive.

Lo strumento principale che ha consentito di sottolineare l’unità e il significato delle vedute è stato infatti un originale uso del “passepartout”, il cartoncino sagomato che tradizionalmente si utilizza per esporre in cornice le fotografie Fine Art (ossia quelle considerate opere d’arte). Invece della classica apertura rettangolare che ricalca la forma della carta fotografica, per ogni veduta di Tra Cielo e Terra il passepartout è stato sagomato in base alla forma dell’apertura dell’edicola relativa, in molti casi limitando la porzione di paesaggio osservabile così da riprodurre proprio il punto di vista del santo o della santa dalla sua “casa”.

Fig. 8 – Da sinistra: La Madonna del Passo Salmurano | Veduta dalla cappella | Veduta dalla cappella limitata dalla sagoma del passepartout che riproduce la forma dell’apertura dell’edicola

Nel caso delle statue di santi lasciate all’aria aperta, senza la protezione di una struttura architettonica, il passepartout non è stato utilizzato, così da sottolineare con ironia che lo sguardo di quei santi non è limitato da pareti fisiche o da elementi grafici e pittorici.

Fig. 9 – Da sinistra: Madonna in Collina | Veduta dalla cappella

Fig. 10 – Da sinistra: Veduta dal medaglione limitata dalla sagoma del passepartout | Veduta dal medaglione con la Madonna | Medaglione con la Madonna e il Bambino

Fig. 11 – Da sinistra: Cappella con la Madonna in marmo, Piadena | Veduta dalla cappella | Veduta dall’edicola limitata dalla sagoma del passepartout 

L’espediente dei passepartout sagomati è stato realizzato materialmente per un campione di 99 fotografie, selezionate per qualità estetica ma soprattutto per la capacità di costituire un campione rappresentativo del territorio e dei partecipanti. Le immagini selezionate sono state stampate, incorniciate ed esposte durante la mostra allestita negli spazi espositivi del Museo di Fotografia Contemporanea (Milano-Cinisello Balsamo, 11 novembre 2019 – 15 marzo 2020). La stessa soluzione visiva, puramente bidimensionale, è stata riprodotta anche graficamente nella pubblicazione derivata dal progetto, Saintscapes.

Terminata la mostra le opere sono entrate a far parte delle collezioni del museo, andando a costituire un fondo fotografico che è per così dire “partecipato”, in quanto anche il contributo di semplici cittadini viene riconosciuto come parte di un patrimonio artistico comune, da tutelare. Tutte le stampe sono state catalogate con il software SIRBeC Cataloghi – AFRL che segue gli standard ministeriali approvati dall’ICCD, indicando come autori sia Beorchia sia i partecipanti che hanno scattato le singole immagini.

Fig. 12 – A sinistra: alcune delle fotografie stampate per la mostra, inserite in passepartout sagomati e incorniciate. A destra: sezione dedicata alle vedute singole nel volume Saintscapes

 

Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre 2022 [Anna Grazia Pompa]