La Tremezzina
‘Vi sono vagamente sparse le case e i palazzi. Niun luogo gode di sol più amico né verni sul Lario, e la stagione ivi tien fede ai boschi d’agrumi, né osano le notturne o mattutine arie mordervi i cedri’. G. B. GIOVIO
Con le colline moreniche, le coltivazioni di ulivi, le grandi ville e i parchi storici, i piccoli imbarcaderi e porticcioli la Tremezzina è una delle zone più panoramiche della regione lariana, con angoli suggestivi come la vicina penisola di Balbianello.
Non troppo frequentata fino alla fine del Settecento, nell’Ottocento conosce un periodo di grande fama: i cambiamenti politici e sociali, il successo della borghesia, un nuovo modo di viaggiare e l’apertura di nuove vie commerciali dischiudono le porte del lago a un turismo di dimensioni più vaste e a frequentazioni colte.
Il Lario si afferma come la riviera di Milano e come luogo di elezione anche per gli stranieri, soprattutto provenienti dalla Svizzera e dalla Germania.
Questa porzione di regione diviene un’autentica sintesi della visione italica che per i colori, gli odori e i sapori, suggeriscono un’atmosfera tipicamente mediterranea, un’atmosfera che il viaggiatore ritrova lungo tutta la penisola dalle tonalità del Settentrione all’esplosione di colori caldi, profumi dolci, e temperature miti del Mezzogiorno.
Sono numerose le citazioni di stranieri illustri, Stendhal e Shelley per esempio, che celebrano le bellezze di queste rive scegliendole talvolta come sfondo di vicende letterarie, al pari di tanti scrittori romantici italiani frequentatori di questi luoghi, come Alessandro Manzoni.
Tratto distintivo della Tremezzina diviene inoltre la straordinaria sequenza delle ville signorili che cominciano a sorgere: alla rustica armonia dei terrazzamenti coltivati a viti, olivi e agrumi si sostituisce prima l’austera bellezza di giardini all’italiana, poi il romantico fascino dei parchi all’inglese.
Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre 2017 [cm]