Archivio del Comune di Bormio, Quaterni consiliorum sorte primaverile 1573 19 20 maggio 1573
- Persone
- Caterina Marzi di Isolaccia
Il consiglio, a seguito dell'umile petizione del Capitolo di Bormio, dei parenti e di tutto il popolo, delibera la commutazione della pena inflitta a Caterina Marzi, infanticida. (1) Si ordina cioè di giustiziarla mediante decapitazione, invece di arderla viva sul rogo. Seguono i compensi al boia, ai giudici e ai servitori.
Die martiis 19 maii.
In stuffa parva Pallatii convocatum congregatumque consilum quod fuit in concordia quod ex humili petitione venerabilis Capituli Burmii et parentum Catarine (a) filie quondam Johannis Baptiste Martii de Isolazzia ac totius populi Burmii, in loco solito justitie conducti, (b) quod mors dicte Chatarine erat ut igne comburatur, nunc ordinatum fuit quod dicta Catarina decapitata sit, taliter ut pereat, gratia prefactorum spectabilium specialiter (c) duorum personis et consiliorum totius consilii.
Die mercurii 20 mensis maii.
Convocato congregatoque consilio, fuit in concordia quod dentur rainenses (2) decem ministro justitie, monete teutoniche, qui justitiavit Catarinam suprascriptam una cum expensis per eum minist[r]is factis in Curtivo et in hospitiis Joannis Vitalis Coloi de Oga, videlicet solidos 40 imperiales et libras tres et solidos 10 imperialium (d) et quod presens noster caniparius teneatur solvere.
Item quod sit taxatum libras *** imperiales modo infrascripto, causa 7 consiliorum factorum in torturam dicte Chatarine spectabili reverendo presbitero libras 28, domino Johanni Chaxulario libras 28, domino Johanni Jacobo de Angelis libras 28, quatuordecim consiliariis libras 168, dicto Zacarie Sermondo libras 4, nobis canzellariis libras 28, canipario libras 14, quattuor servitoribus libras 28, stulto horarum (3) libras 7.
(a) Così nell'originale.
(b) Nell'originale: conducto
.
(c) Soluzione incerta dell'abbreviazione sp.r
.
(d) Così nell'originale, al posto dell'atteso: imperiales, come immediatamente prima. Si potrebbe tuttavia interpretare imperialium
come genitivo che specifica il tipo di moneta.
(1) Caterina Marzii non fu giustiziata come strega, ma come infanticida. Si sono inseriti gli atti relativi alla sua condanna perché la commutazione di pena a lei concessa costituisce il precedente dopo il quale, in tutte le sentenze capitali per stregoneria, il rogo sarà preceduto dalla decapitazione. Per quanto negli Statuti di Bormio il reato di stregoneria non fosse previsto, la pena era la stessa dei rei di sodomia e infanticidio, ossia il rogo come ai capitoli 27 e 28 degli Statuti penali. Inoltre l'infanticidio e la stregoneria potevano essere visti in collegamento tra loro, per il fatto che le streghe erano accusate di servirsi di organi di creature non battezzate per allestire i loro unguenti e le loro polveri. Tale convinzione è recepita nel Malleus (cf. SBMAL).
(2) Il rainense o fiorino del Reno equivaleva a tre lire e mezza. Trent. (Roncone) ràgnese "fiorino del Reno e antica moneta austriaca d'oro, pari a trentaquattro carantani, a quattro troni e mezzo" e, per trasl. contrario, dopo l'uscita dall'uso della moneta, "con poco o nessun valore", ven. rainés(e) "fiorino renano", ted. Rheinisch (DEI 5, 3200).
(3) Si tratta probabilmente del custode delle ore, citato nel processo del 1597 (cf. SB092). Nell'Inventario dei beni della Comunità di Bormio del 1553, tra i salariati del comune al f. 28 troviamo il regolatore dei rintocchi delle campane: Item teneatur dare libras novem imperiales curatori horarum ac horologii Communis pro solita eius mercede procurandi et aptandi dictum horologium et pulsandi necessaria pro eo Comune secundum eius affinamentum et sic de sorte in sortem.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/bormio/documenti/SB026/