Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum fascicolo da 17 maggio 1617 17 29 maggio 20 luglio 1617
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- Persone
- Margherita Noale di Furva
- Procedimento giudiziario
- Margherita Noale di Furva contro Franceschino di Giovanni di Bertol, per ingiuria (17 maggio - 20 luglio 1618; 25 settembre 1617)
Querela di Margherita Noale di Furva (1) contro Franceschino di Giovanni di Bertol che, durante una festa in un fienile, l'ha ingiuriata col dirle di essere figlia di uno stregone. Franceschino viene condannato al pagamento di tre lire imperiali, oltre all'obbligo di revocare formalmente l'ingiuria.
1617. Die lune 17 mensis maii.
È venuto Margarita figliola de Lorens de Bastianin de Noal (2) de Forba avanti l'illustrissimo signor conte, logotenente del signor podestà et signori officiali, la qual dà una querela contra de Franceschin de Joan de Bertol de Forba, il qual gli ha ditto che la sia figliola d'un strion. Et questo è statto alla presentia de Joan de Pedro del Piffer et Mighina sua moglier et de Bernardin de Simon dei Baldi, tutti de Santo Nicolò. La qual depone qualmente, essendo lei nel tabià de Nicolo, dit il Besola, (3) in compagnia delli soprascritti et molti altri, venne il detto Franceschino, il qual me abrazà, di poi me menò intorno per farme far una roda. (4) Io gli volsi dar de un pugno, ma non lo potete havere. Subito questo Franceschino me disse: Te vengha la frasela, (5) figliola de un strion! Io non dissi altro, salvo che domandai testimonio per le dette parole. Sigurtà si è constituito ser Joan Pedro Mondin, dit Sarclet, (6) obligando in forma [di Statuto].
1617. Die jovis 29 maii.
È acitato per Steffan servitor, avanti come di sopra, Bernardin de Simon dei Baldi, testimonio prodotto per la soprascripta querela, il qual a deponuto qualmente: Ritrovandosi a venir de vesper, entrai nel tabiato de Nicolò Besola, et ivi ritrovai molte, molte gioventù, quali facevano tramaz. (7) Fra gli altri era Franceschino de Joan de Bertol de Santo Nicolò et Malgarita filia de Lorenz de Bastianin de Noval et molti altri. Visti che la ditta Margarita, che era assetata (8) sopra un gerlo, et Franceschino gli volse tirar il gerlo fora de sotto per farla cascar, ma che se abracio[r]no et la detta Malgarita volse haverlo con un pugno, ma non lo potete havere. Et il detto Franceschino gli disse poi: A, figliola de un strion che sei, perché me voi dar? Et lei subito disse: Siate testimonio de quello che me ha ditto!
I. de parentella.
Dixit: Credo non esser parente, ma pur se fusse saria de Franceschino, ma non so in che grado.
Et ita juravit.
1617. Adì de domenigha, adì 20 del mes de luglio.
È acitato per Steffan servitor avanti al magnifico signor podestà et signori officiali Franceschino figliolo quondam de Joan de Bertol de Santo Nicolò, per la querella datta contra de lui per Margarita de Lorenz de Bastianino de Noval de Forba, il qual debba deponer il suo constituto et dar sigurtà de star a ragion et pagar se haverà falato contra la detta Margarita. Per il qual si è constituito Jacom de Colò del Mora de Santo Nicolò, obligando in forma [di Statuto].
Il qual depone qualmente che erano in tabiato una festa de sera, questo maggio, che ruzavano con diversi gioveni et giovene. In quel mentre sopravenne la detta Margarita et ruzando, lei fu per cascar, pensando lei che io fusse causa di farla cascar. Me dette della bestia et venne per volerme dar de un pugno. Io non li dissi altro: Guarda quel che dici, che non son bestia et qui si fa de spas, tanto più che non ti ho fatto cosa alcuna! Et altro non ho detto per mio ricordo, perché, se havesse detto qualche cosa, haveria hauto la causa, perché me ha detto della bestia.
In quel medemo giorno.
È acitato Joan de Pedro del Piffer de Santo Nicolò per Steffen servitor, avanti come di sopra per l'anteditta rixa, per testimoni produtto. El qual ha deponuto et ha ditto: Non me intendo di testimoniar contra il detto Franceschino, perché siamo in 2o grado per affinità, (a) ma pur dirò la verità, come è statto il fatto in mia consientia. È vera che sopravenne che ruzavano in un mio tabiat il detto Francesco de Bertol et la figliola de Lorenzo de Bastianin. Visto che ruzando, la detta Margarita fu per cascar, perché il detto Franceschino la volse far sentar in un gerlo che era lì et lei, pensando de cascar, gli volse dar d'un pugno, dicendo: Non far [la] bestia! Et lui disse: Che dici, raza de strion? Et una sorella della detta Margarita gli disse: Taci, che si dis de tramaz! (9) Et altro non è, che se ben giurasse, non diria né più né mancho. Et ancora la mia dona non dirà altramente de quello che [ho] ditto mi. Et vi pregho che non la discomodate fora del monte, perché è con il ventre agual alla gola (10) et si aspetta di partorire de ora in hora.
(a) Nell'originale: effinità
.
(1) Margherita era parente di Giampietro Noale, che sarà ingiuriato come stregone nel 1624.
(2) Il familiare Noali è ancora presente in Valfurva (Longa 329). Deriva probabilmente da un nome locale che designava un "maggese". Poco più avanti appare la variante Noval
, com. novàa "fondo da poco dissodato" (Monti 161), dal lat. novale "terra rinnovata per metterla a coltura " (REW 5966).
(3) Il soprannome Besciolìn sopravvive in Valfurva (Longa 330). Deriva da béscia "pecora" (Longa 31), dal lat. bestia "l'animale" per antonomasia dei pascoli montani (REW 1061).
(4) Qui nel senso di "far fare una capriola", come risulta dal tentativo di sottrarre la gerla su cui era seduta.
(5) Il termine frasèla
è caduto dall'uso e perciò risulta difficile stabilire il significato. Anche nel 1630: se sete streghe, non son io. Vi vengha la frasella, poltrone! (Rini 33). Nei dialetti berg. e bresc. troviamo frasèla nel senso di "sfasciamento, frantumazione", andà in frasèle "andare in frantumi, in briciole, disfarsi interamente", fà andà o mandà en frasèle "sfracellare, sminuzzare in piccolissimi pezzi", dipendente dal lat. frangere "rompere", fragium "rottura" (REW 3472 e 3482). Qui potrebbe valere in generale "possa andare alla malora!".
(6) Dial. sarclàr "sarchiare", sàrclo, sèrclo "sarchiello" (Longa 224), dal lat. sarculum "sarchio" (REW 7602).
(7) Borm. ant. ir a tramàz "recarsi a trovare la fidanzata" (Longa 263; cf. SB051). Qui nel senso generico di "sollazzarsi", come risulta dalle locuzioni sinonimiche ruzàr
o far (de) spas
usati sotto.
(8) "Seduta", part. del lat. tardo *asseditare "(far) sedere" (REW 722).
(9) Ossia "per gioco, per scherzo" (cf. SB051 e SB063).
(10) Nel contesto l'aggettivo potrebbe significare "allo stesso livello" della gola, a motivo della crescita verso l'alto del ventre. Dal lat. aequalis "uguale" (REW 238), friul. auàl, mallorch. ant. agual, egual "uguale", it. ant., tosc. rust., corso avale, sic. avali "ora, adesso, testé" (DEI 1, 375). Sembra meno probabile il senso di "in posizione orizzontale, a letto, coricata".
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/bormio/documenti/SB063/