Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum fascicolo da 16 febbraio 1617 22 maggio 1617
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- Persone
- Tommaso Bormolini di Trepalle
- Procedimento giudiziario
- Tommaso Bormolini di Trepalle contro Caterina Cantoni di Trepalle, per ingiuria (22 maggio 1617; 10 giugno 1617; 13 giugno 1617)
Querela di Tommaso Bormolini di Trepalle contro Caterina Cantoni dello stesso luogo che, chiacchierando con altre persone della contrada, lo accusò di essere stregone.
Dinnanzi ai giudici la donna ritrattò affermando che la diceria fu diffusa da Tonio di Vitale affinché suo figlio non sposasse la figlia di Tommaso. Caterina pagò cinque lire e ritrattò.
1617. Die jovis 22 maii.
Avanti del magnifico signor podestà et messer Joanne Pedro Coltur (1) officiale et messer Bernardo Mazoni locumtenente del Nesina, è comparso Tomas de Bormolin de Valatia (2) querelando come qui seguita: Havendo inteso che Catarina figliola de Nicolò de Canton de Trepal, qualmenente sarano giorni quindeci che, essendo la sudetta in la stuva di Zen delle Dorne de Trepal, che habia sparlato contra l'honor mio, in dire che haveva inteso a dire che io era un strion. Et essendo ivi presente un mio nipote per nome Borm de Jacom de Nicolò de Bormolin, sentendo quella parola, disse che fussero testimonii. Ciò fu alla presentia il soprascripto Zen delle Dorne, Jacomin delle Dorne et Tonio de Francesco de Vidal de Andrea. Più dimanda che sia fatto ragion o che mantengha o che la redicha la detta parola spesa contra l'honor mio.
Sopra di ciò ha datto sigurtà di star a ragion et pagar se havera falato.
Sigurtà si è constituito il detto Tomas Bernardo de Bormolin suo fratello, obligando in forma etc.
Eodem die.
Avanti come di sopra, è statta acitata per Steffano servitor la soprascripta Catarina. La qual interogata sopra la querela sopra di lei datta per Tomas de Bormolin, ove ha deponuto: È vera che, essendo in stuva de Zen delle Dorne di Trepal, dissi che haveva inteso da Margarita de Tonii de Francesco de Vidal de Andrea che Tomas sudetto era un strion, et che così haveva detto suo padre, poiché non voleva che suo figliolo pigliasse la putta (3) del sudetto Tomaso, per quella causa. Et questo la detta putta mi ha detto più volte, perché l'haveva per fantesca. Né altro so. Così ha datto sigurtà in forma [di Statuto].
Sicurtà si è constituito Joan de Nicolo de Canton, suo fratello, di star a raggio[n] et di pagar se haverà fallato. Et la sudetta à affermato (4) li soprascripti testimonii.
(1) Il cognome Colturi è presente soprattuto in Valdisotto (Longa 327 e 329), nel trattato di pace fra Como e Bormio del 1201 il primo dei rappresentanti delle nostre valli è Vitalis de Cultura decanus de Bormio (Besta, Bormio 39-40). Deriva da coltùra, appellativo comune usato per definire "la terra più fertile posta a corona dei nuclei abitati" (Bracchi, BSSV 34, 29). A Bormio abbiamo la Coltùra (de Cómp).
(2) Valècia "vallaccia", che si dirama da Trepalle in direzione di Semogo attraverso Funéira (Longa 319).
(3) Nel senso del dial. tör "prendere" per "sposare", tös "sposarsi, maritarsi" (Longa 260-1).
(4) "Ha confermato, accettato".
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/bormio/documenti/SB119/