Archivio del Comune di Bormio, Quaterni consiliorum sorte estiva 1630 28 settembre 1630
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- Persone
- Domenica Trameri junior di Isolaccia, detta Chieriga
- Procedimento giudiziario
- Inchiesta su Domenica Trameri junior di Isolaccia, detta Chieriga, per stregoneria (5 settembre 1630 - 12 marzo 1631; 28 settembre 1630; 13 giugno 1631; 19 novembre 1631)
L'inchiesta che il Tribunale di Bormio avviò per conoscere le ragioni dell'espatrio furtivo in Engadina di Domenico Gaglia mise in moto una delle più feroci cacce alle streghe che il Contado di Bormio abbia istituita.
Avendo appreso che il giovane era ricorso all'astrologo che risiedeva a Camoasco, villaggio dell'Alta Engadina, nel disperato tentativo di portare qualche aiuto alla moglie afflitta da grave malattia, attribuita dalla credulità popolare a un maleficio, i giudici vollero approfondire la ragione che lo aveva spinto a violare le perentorie disposizioni emanate dalle autorità per scongiurare ogni contatto con i paesi limitrofi, dove la peste stava decimando gli abitanti. Fu così che si giunse alla denuncia di tre donne, alle quali il veggente aveva attributo l'insorgere del male.
Incarcerate le autrici del gravissimo crimine, prendendo le mosse dalle loro rivelazioni estorte sotto tortura e suffragate dalle conferme dei molti testimoni che rivelavano ogni diceria a proposito di fatti sussurrati, che si attribuivano ai supposti appartenenti alla setta delle streghe, si iniziò a perseguire decine di persone, in genere per grappoli di famiglie, le quali, pressoché senza eccezioni, non riuscirono a sottrarsi alla mano del boia.
Domenica Chieriga junior fu arrestata con la madre e l'istruttoria che la riguarda è contenuta nel normale fascicolo dei processi frapposta a quella di Domenico Gaglia e a quella della sorella Caterina, sospettata di gravidanza fuori dal matrimonio.
Si rileva il particolare dell'istruttoria nel fascicolo corrente perché lascia intendere come non vi fosse da parte del magistrato alcuna premeditazione nel perseguire quella che era detta "empia eresia delle streghe". Gli incartamenti seguenti relativi a tale reato saranno redatti singolarmente per ognuno degli indiziati e fascicolati separatamente.
1630. Die sabbati 28 mensis septembris.
In estuario pretorii, congregatum fuit magnificum concilium Burmii cum dominis deputatibus sanitatis. (1)
In quo lectus fuit processus contra Dominicum quondam Joannis Gaglia de Pedenosso una cum eius depositione et protestatione etc., et ordinatum fuit ut sequitur, silicet: Che Domenego suprascripto quondam di Gioan Gaglia, il quale da sé ha confessato et protestato esser la verità come esso per occasione et speranza di poter agiutare sua moglie inferma di strana infirmità, senza alcuna saputta né licenza dell'Uffitio, s'è partito da casa sua di notte et è andato in Egnedina, sino a Camoasco, Terra sospetta et bandita per occasione dil contagio di peste, et ritornato a casa sua con pericolo d'infettar sé et il paese tutto, sia condannato in lire quattrocento imperiali d'esser applicate alla Comunità, liberando detto Domenico dalla maggior pena ch'haveria meritato conforme le cride et bando fatto. Et ciò oltre le spese fatte per causa di processare et audientia al magnifico conseglio, qual si tassa come segue, cioè: Alli signori podestà, regenti, consiglieri, riservati di signori consiglieri messer Joan Jacomo Marno et di signori deputati alla sanità, cioè ser Bernardo Mazone, ser Gervasio Bonicio et ser Francesco Moretto, quali non sono intervenuti, cancellerii et canevaro, soldi 40 per ciascuno. Item alli servitori Antonio Pietro et Domenico, soldi 20 per ciascuno, d'esser pagate per sudetto Domenico, et dal canevaro presente riscosse.
Item fu tassato per causa di processare come alli signori podestà, regenti, cancelliere Sermondo et canevaro, lire 6, soldi 10 pro singulo, et pro scriptura soldi 40. Item a Pietro, servitore per un andata a Pedenosso soldi 50. Lire 37, soldi -.
(1) Quelli che dovevano sorvegliare i confini in tempo di peste.
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