Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum sorte invernale 1630-31 16 novembre 2 3 5 9 14 20 dicembre 1630; 8 9 11 gennaio 5 maggio 1631; giugno 1632
- Persone
- Balserino Pradella di Semogo
- Procedimento giudiziario
- Inchiesta su Balserino Pradella di Semogo, per stregoneria (16 novembre 1630 - giugno 1632; 29 - 31 gennaio 1633; 12 gennaio 1633; 12 dicembre 1633 - 11 gennaio 1634; 1 luglio 1633; 15 luglio - 25 agosto 1633; 28 novembre 1758)
Denunciato come correo dalle Chierighe, da Giacomo Franceschina, da Malgherta Pradella e, più tardi, da altri imputati di stregoneria, Balserino, fratello di Domenica Castelera, ha preferito fuggire piuttosto che rischiare la vita davanti a un Tribunale che aspettava soltanto di formalizzare la sentenza di morte. Dall'incartamento che lo riguarda appare anche la contumacia di Cristina del Sartor e delle sorelle Marta e Mighina Trameri.
La sua vicenda processuale è affiancata a quella della sorella nella parte che è finita davanti ai Tribunali ecclesiastici.
Nel 1633 richiese un salvacondotto per difendersi dalle accuse, ormai sicuro di scampare all'eccidio, dopo che da Como erano giunti pareri in contrasto con quelli dei giudici bormini.
Processus inquisitionis facte per magnificum concilium Burmii, cum interventu admodum reverendi domini Simonis Murchii Burmii archipresbiteri et vicarii foranei pro interesse heresis tantum et non alias, contra Balsarinum filium quondam Vitalis Pradelle de Semogo, maleficum denunciatum per Iacobum quondam Petri Brunenghi, Margheritam quondam Joannis de Pradella, Dominicam Chierigam quondam Bartholomei Pusclavine de Isolacia et per Dominicam eius soror, (a) prout in processibus formatis apparet et infra notatum.
Die lune 2 mensis decembris [1630].
In constituto Jacobis quondam Petri de Francischina malefici convincti fuit monitus ut velit reliquos consocios nominare.
R. inter alios: Ho cognosciuto Balsar di Pradella.
I. da quanto tempo in qua.
R. È un pezzo ma non mi riccordo precisamente.
I. che cosa faceva a quel ballo diabolico lo sudetto.
R. Ballava, saltava et sonava, hora ginge et hora citare. (1)
Die jovis 5 mensis decembris.
Dictus Jacobus in tortura ratificavit antescriptam eius depositionem in forma [Statutorum].
Die martis tertio mensis decembris.
Coram magnifico concilio fuit denuo interrogata Dominica Chieriga filia quondam Vasini del Tramerio, uxor relicta quondam Bartholomei Posclavine de Semogo, de complicibus.
R. Ho cognosciuto ancora Balsarino di Pradella.
I. dove, et in qual modo l'habbi cognosciuto.
R. In Verva più volte l'ho visto al ballo che sonava citare et altri instrumenti, et quando noi andavamo là, lui di già vi era che sonava et ballava con altre donne.
Die jovis quinto mensis decembris.
Dicta Dominica Chieriga ratificavit in tortura antescriptam eius depositionem in forma.
Die sabathi 16 mensis novembris 1630.
Coram magnifico concilio constituta fuit Dominica Chieriga filia supradicte ex dicto quondam Bartholomeo Pusclavina, malefica convincta.
Et interrogata a nominare li altri complici.
R. nominando Balsar di Pradella, quale ha visto al ballo in Verva.
Die martis tertia decembris.
Coram magnifico concilio fuit constituta Malgherta filia quondam Joannis de Pradella, malefica convincta.
Et interrogata de complicibus.
R. Ho visto ancora una volta sola Balsar di Pradella su in Platòr che ballava et saltava.
Die jovis 5 mensis decembris [1630].
Supradicta Dominica ratificavit predictam eius depositionem etc. in forma etc.
Die jovis 5 mensis decembris.
Dicta Malgherta ratificavit in tortura dictam eius depositionem in forma etc.
Stantibus predictis inditiis ac diffamatione dicti Balserini et eius parentele, fuit die 6 mensis decembris per magnificum concilium quesitus per duas vices dictus Balserinus de Pradella in eius domibus ad Arsuras, de nocte et de die, nec fuit inventus.
Et interrogata eius uxore ubinam sit.
R. È fuori a Premai in casa di Abondino suo fratello.
Eadem die.
Fuit quesitus dictus Balsarinus in domo dicti Abundii eius fratris in contrata de Premadio, nec fuit inventus.
Et interrogata uxore dicti Abundii.
R. Sono molti giorni che non l'ho visto.
Die lune 9 mensis decembris.
Stante absentia dicti Balsarini, fuit de ordine magnifici concilii quesitus et vocatus ad eius domum ipse Balsarinus per Dominicum de Balditis famulum publicum per tres vices alta voce, citando eum ad comparendum coram Offitio in termino trium dierum, sub pena librarum 25, soldorum - imperialium.
Que citatio et vocatio facta fuit ad domum dicti Balsarini ad Arsuras, presentibus illustrissimo domino pretore, regente Nesina et dominis conciliariis etc.
Die sabathi 14 decembris 1630.
Fuit dictus Balserinus citatus in plateis ut sequitur: Essendo li 9 del presente statti solennemente chiamati alla casa Balsar di Vitale di Pradella, Christina di Gioan del Sartor, Martha et Mighina sorelle filie quondam Gioannin di Gioannolin del Tramerio, denontiati al magnifico conseglio per malefici, col termine di tre giorni datogli per comparere a far obidientia et fare le sue diffese, pertanto essendosi li sudetti resi contumaci, né havendo voluto obedire alli primi avisi etc. d'ordine dil magnifico conseglio, si citano li sudetti Balsar di Pradella, Christina dil Sartor, Martha et Mighina sorelle, filie quondam Gioannin di Gioannolin dil Tramerio de Semogo a comparere in Bormio nel termine di otto giorni avanti al magnifico conseglio a far le sue diffese, se pure intendono poter provare la lor innocenza, sotto pena di lire 25 per ciascheduno di loro. Altrimenti, rendendosi contumaci, s'haveranno per confessi et si procederà contro di loro più oltre di raggione.
Sic cadit nominatio facta per Francischinam filiam Jacobi Petri Brunenghi sub 16 decembris.
Die veneris 20 mensis decembris [1630].
Bando.
Essendo Balsarino di Pradella stato denunciato da più complici per streghone, come alli processi formati et come tale chiamato alla casa in termine di tre giorni, stando la fuga presa, et doppo alla piazza li 14 del presente col termine di 8 giorni, et essendosi reso contumace et dato per confesso et convinto delle impositioni addossatigli, pertanto il molto magnifico conseglio, inteso et bene considerato il processo formato contro esso Balsarino, invocato il santo nome di Giesù et Maria, per sua deffinitiva sentenza ha ordinato che detto Balsarino sia perpetuamente bandito, come di presente si bandisce, da tutto il territorio del Contado di Bormio per bando dilla vita. Così dichiarando, che ritrovandosi per alcun tempo detto Balsarino dentro li nostri confini, sia preso et condotto in mano dilla Giustitia, et consegnato al carnefice sia condotto al luoco solito [di giustitia] et ivi decapitato, et il suo corpo sia abrugiato et incenerito. Inoltre si confiscano ogni et qualonque beni mobili et immobili in qualsivoglia modo spettanti al detto Balsarino, quali siano applicati alla Comunità. Et se qualche persona habitante nel territorio di Bormio ardisca direttamente o indirettamente dare al detto Balsarino ricetto, agiutto, conseglio et favore contro li presenti ordini, sia castigato in scudi cinquanta, et non havendo di pagare la pena gli siano dati tre tratti di corda in pubblico.
Sequuntur alie nominationes facte de dicto Balsarino a complicibus post publicationes banni.*** (b) Constituta fuit Appollonia de Pradella soror antescripti Baldessaris, malefica confessa.
Que interrogata de complicibus.
R. Io ho cognosciuto in Platòr, a Prada et in Verva al ballo dove andavo ancora le seguenti persone N. N. N. N. N.
Ho cognosciuto ancora in detti luochi al ballo Balsar di Pradella mio fratello et Dominica mia sorella.
Die mercurii 8 januarii [1631].
Dicta Appollonia coram concilio ratificavit dictam eius depositionem in tortura in forma.
Die jovis 9 mensis januarii.
Coram perillustre concilio constituta Mighina *** (c) malefica confessa et convincta.
Que interrogata de complicibus per eam cognitis.
R. Ho cognosciuto ancora al detto ballo in Platòr, Balsar di Pradella etc., ut in processu.
Die sabathi 11 januarii.
Coram concilio constituta dicta Mighina in loco tormentorum, ratificavit dictam eius depositionem in forma in tortura.
Baldassar Zuccola cancellarius in processibus etc. extraxit de ordine concilii.
1631. Li 5 maggio.
Detta Maria ha ratificato avanti il molto illustre doctor Imeldo, [in] forma etc.
Leoprando Sermondo sudetto.
Die *** junii 1632.
Faccio fede io Leoprando Sermondo cancelliere come nelli processi formati contra Maria Petrogna malefica nota, sopra me essendo lei constituita avanti il molto illustre conseglio li 2 maggio 1631, essendo alla corda interrogata de complicibus.
R. L'ultima volta [che] son andata al ballo sotto il Sasso di Scale, è venuto a chiamarmi N. Et dettogli d'altri complici, tra li altri ha risposto haver cognosciuto alli balli detto (d) Balsar di Pradella nelle parti dove v'è andata, cioè Platòr, Scala, etc.
(a) Nell'originale, erroneamente: filiam. Poco sotto si riporterà: Constituta fuit Appollonia de Pradella soror antescripti Baldessaris, malefica confessa… Ho cognosciuto ancora in detti luochi al ballo Balsar di Pradella mio fratello et Dominica mia sorella.
(b) Segue uno strappo alla pagina, che mutila il testo di una riga.
(c) Segue lo stesso strappo segnalato alla nota precedente, mutilando il testo di un'altra riga.
(d) Lettura incerta.
(1) La ginga è ricordata anche in un altro processo del 1630 contro lo stesso imputato: Lo ho cognosciuto molte volte, et sonava la ginga. Si tratta di una specie di violino. It. giga "strumento a corde derivato dall'antica lira ad arco", prov. giga, fr. ant. gigue di origine germanica, francone *gīga, ted. Geige "violino" (REW 3757; DEI 3,1806). La citara è la "cetra", gr.-lat. cĭthĕra (REW 1953), da cui, con prosodia greca, anche chitarra. Il suonare e il ballare erano considerati qualcosa di già peccaminoso in se stessi.
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