Archivio del Comune di Bormio, Quaterni consiliorum sorte invernale 1630-31 e sorte primaverile 1631 2 gennaio 1631
- Persone
- Giacomina Motta di Semogo, detta Mottisella
- Procedimento giudiziario
- Inchiesta su Giacomina Motta di Semogo, detta Mottisella, per stregoneria (18 novembre - 3 dicembre 1630; 2 gennaio 1631; 27 maggio 1644; ...)
Figlia di Domenica Mottisella, sottoposta a due processi per stregoneria, rispettivamente nel 1601 e nel 1608, denuncia di aver iniziato come strega la figlia Maria, la quale, interrogata dai giudici, conferma di essere stata al barilotto con il demonio.
Fu giustiziata il 30 novembre 1630. La figlia fu affidata in tutela.
Die jovis secundo mensis januarii.
Per magnificum concilium Burmii congregatum in stuffa Pretorii ordinatum fuit ut sequitur: Che Vasin di Nicolino Morsello di Semogo nel presente consiglio nominato, sia confirmato, come per la presente ordinatione si elege et confirma, per tutore et curatore di Maria quondam di Giacom d'Urbano di Semogo, procreata dela quondam Giacomina, detta Mottisella, condannata per stregha et giustitiata, et de suoi beni, con tutte quella autorità d'administratione della persona et beni sudetti che li Statuti di Bormio comandano, iurando et dando sicurtà de administratione reale, et detta constitutione duri sino alla compita età de anni 25 di detta minore.
Il quale ha acettato il carico, et dato sicurtà in forma [di Statuto].
Sicurtà è stato Nicolò Rampo et fratres. (a)
Che ser Francesco Viviano, dal sudetto magnifico consiglio deputato eletto, debba intervenire in nome di Comunità a tutte le divisioni ch'occoreranno farsi de beni alle persone condannate et morte per mano del carnefice e bandite, confiscati et applicati alla Comunità, con qualsivoglia persona o persone ch'habbino in detti beni parte, raggione e portione, con che il tutto compare al registro de cancellarii per ordine di ricevuto et dato, volendo esso magnifico consiglio che tutto ciò che per esso detto Viviano, ut supra deputato in tal attione, sarà fatto et diviso, sia rato et fermo. S'aggiunge al sudetto ser Francesco, messer Gioan Giacomo Marno de Isolacia, consigliero, con l'istessa autorità sotto il giuramento de consiglio.
(a) Lettura incerta.
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