Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum foglio allegato

Persone
Giacomina Motta di Semogo, detta Mottisella
Procedimento giudiziario
Inchiesta su Giacomina Motta di Semogo, detta Mottisella, per stregoneria (18 novembre - 3 dicembre 1630; 2 gennaio 1631; 27 maggio 1644; ...)

Figlia di Domenica Mottisella, sottoposta a due processi per stregoneria, rispettivamente nel 1601 e nel 1608, denuncia di aver iniziato come strega la figlia Maria, la quale, interrogata dai giudici, conferma di essere stata al barilotto con il demonio.

Fu giustiziata il 30 novembre 1630. La figlia fu affidata in tutela.

Nicolina della Stoppa quondam Gioan di Bastianin, moglie del quondam *** di Sermondo, Toni Bon ***, Catherina quondam Giacom di Toniol, fantesca di Mighina di B[envegn]uda, Gioanna di Giacom di Po[i], moglie quondam Christoforo di Gioan de Nisa, essendo un putello a pastura, lei passò et dise: Procura ben, che vegnerà il lof a mezdì. (1) Venne et ne amazò et ne portò via una. Andorno a casa sua Gioan Antonio di Toni del Dos et compagni et gli trovorno la testa et li piedi giù dal letto. La carne era in un sacco et parte a fuoco.

La moglie di un figliol di Gottardo di Gervas, detta la Duca, è mormorata. Andrea di Bernardin Sartor alla Santa Trinità ne è informati. La Zuzzina alla Trinità è mormorata di haver fatto malfici, quelli del Florin, Andrea di Bernardin, testimonii. Pedro di Gervas del Pila è mormorato. (a)

(a) Frammento senza data, di difficile collocazione.

(1) "Cura bene il bestiame, perché a mezzogiorno verrà il lupo". Borm. lóf, liv. ant. lóuf "lupo", al végn al lóf! "viene il lupo!", detto ai bambini per farli tacere (Longa 130). Cep. ant. al lóf "la levatrice", attraverso il significato di "comare", "megera, strega". Soggiace la credenza antichissima che il lupo, considerato parente, avrebbe rispettato il piccolo, invitato a fare da comare e madrina.