Archivio del Comune di Bormio, Quaterni inquisitionum fascicolo da 3 aprile 1630 6 16 maggio 1630

Persone
Giacomina Pradella di Semogo
Procedimento giudiziario
Inchiesta su Giacomina Pradella di Semogo, per stregoneria (6 - 16 maggio 1630; 2 dicembre 1630 - 16 gennaio 1631; 30 luglio - 23 dicembre 1631; 14 febbraio 1635; 14 febbraio 1635;)

La vicenda, che concluse in maniera diversa dal prevedibile la vita di Giacomina Pradella, è preceduta da un incartamento, stilato nello stesso anno della cattura, dove viene accusata di essere strega. Denunciata come correa e catturata, la donna, dopo alcuni interrogatori e confronti con altre streghe e stregoni, e dopo molte ore di supplizio sul cavalletto, fu ritrovata in carcere morta con un'ampia ferita sulla fronte, quindi probabilmente suicida. Si stabilì comunque che la causa del decesso fosse da attribuire a "qualche vento che l'habbi negato il core per il patimento del cavalletto", penetrato attraverso "le parti vergognose".

Taddeo Rocca, marito di Giacomina, poco dopo la morte della moglie, ingiuriò pesantemente il consigliere di Valdisotto, accusandolo di essere stato la causa delle sventure della consorte.

1630. Die lune 6 mensis maii.

Coram domino regente Imeldo, querelando comparuit Tadeus quondam Martini della Rocca de Oga, (1) che Catarina, filia Columbani de Florin de Oga suprascripta, come: Hieri, doppo il vespero m'imbatei lì nella contrada che la detta Catarina contrastava con mia moglier Giacomina et Joanina, mia figliola. (2) Mi le dissi che non contrastassero fra di loro. La detta Catarina, rispondendomi, disse: Tase tu, Tadeo, che non dico a ti niente, ma tua moglier è una vera stria. Li dissi: Guarda quel che dichi! Essa rispose: Sì, che lo voglio mantenere per tre homini di fede, che la me ha instriato il latte. Et a questo furono presenti, cioè: Battista de Bevegnù (3) et Antonio quondam di Gioan della Galina.

Et qui dedit securitatem manutenendi dictam querelam datam. Et pro eo fideiussor fuit ser Mandinus Florinus, ut retulit ipse Tadeus dictam fideiussionem prestasse in manibus domini Filippi regentis, obligando etc., hodie mane.

Eodem die.

Citata fuit Catarina, filia Columbani de Florino.

Et ei dicto che dica la verità del contrasto con parole che heri hebbe con Giacomina, moglie di Tadeo d'Oga, essendo ch'esso ha dato querela, come la detta Caterina gli disse che la detta Giacomina era una vera stria, et instriato il latte.

R. Non si trovarà che mi habbi detto le tale parole, sendo che in conscientia sua heri non ho visto la detta Jacomina, né tanto poco parlato seco.

Die jovis 16 mensis maii.

Andreas quondam Jacobi Lorelli maritus antescripte Catarine Columbani de Florino constituit se fideiussor de parendo juri et judicato solvendo in causa querele date per Tadeum de Oga contra suprascriptam Catarinam die lune 6 mensis presentis, obligando bona sua etc. (4)

(1) Taddeo Rocca ricoprì la carica di caniparo di taverna nel 1611. Cf. ACB, Quaterni consiliorum, sorte invernale 1612-13, gennaio 29.

(2) Sintassi confusa.

(3) Benvenuto.

(4) Non è conservato il registro con la sentenza. Nel 1646 sarà processata per stregoneria la figlia Giovannina.