Archivio del Comune di Bormio, Quaterni consiliorum sorte invernale 1634-35 14 febbraio 1635
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- Persone
- Giacomina Pradella di Semogo
- Procedimento giudiziario
- Inchiesta su Giacomina Pradella di Semogo, per stregoneria (6 - 16 maggio 1630; 2 dicembre 1630 - 16 gennaio 1631; 30 luglio - 23 dicembre 1631; 14 febbraio 1635; 14 febbraio 1635;)
La vicenda, che concluse in maniera diversa dal prevedibile la vita di Giacomina Pradella, è preceduta da un incartamento, stilato nello stesso anno della cattura, dove viene accusata di essere strega. Denunciata come correa e catturata, la donna, dopo alcuni interrogatori e confronti con altre streghe e stregoni, e dopo molte ore di supplizio sul cavalletto, fu ritrovata in carcere morta con un'ampia ferita sulla fronte, quindi probabilmente suicida. Si stabilì comunque che la causa del decesso fosse da attribuire a "qualche vento che l'habbi negato il core per il patimento del cavalletto", penetrato attraverso "le parti vergognose".
Taddeo Rocca, marito di Giacomina, poco dopo la morte della moglie, ingiuriò pesantemente il consigliere di Valdisotto, accusandolo di essere stato la causa delle sventure della consorte.
1635. Die mercurii 14 mensis februarii.
Congregatum fuit illustre concilio Burmii in loco solito Pretorii, defficientibus dominus Joannes Battista Imeldo, ser Not Ferraro, in quo ordinatum fuit ut sequitur… […] Ancora si condona alle figliole di Tadé della Rocha d'Oga, per elemosina, stando la sua gran povertà, il restante di quella condana fategli nella canevaria di messer Martin Plazcastello, sorte d'estate 1631. Qual è lire 7, soldi 15.
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