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Breve convenientie
1157 luglio, Crema.
Richelda, badessa del monastero di S. Giulia, da un lato, e Fulco Strictus e Boso Balbus consoli di Piacenza, dall'altro, convengono - circa le imbarcazioni che attraccheranno nel porto Piacentino, di pertinenza dell'anzidetto monastero -, che poiché ai consoli tocca la difesa del porto e delle imbarcazioni, a loro spetterà la metà dei diritti derivanti dal porto medesimo e dal traghetto del Po, essendo destinata alla badessa l'altra metà, con l'eccezione dei quattro denari che sono riscossi per il pedaggio. Le parti si accordano, inoltre, per l'elezione di due uomini, che risiedendo nel porto per conto della badessa fino alla fine dell'anno abbiano l'incarico - sotto giuramento - di raccogliere i proventi e distribuire le due metà pattuite.
Copia autentica coeva o di poco posteriore, ASBs, ASC, Codice Diplomatico Bresciano, busta 6, perg. CI [B]. Regesto Astezati, p. 652.
B è così autenticato: (SN) Ego Guido qui et Braciolus do(mn)i i(m)peratoris Frederici autenticum huius exe(m)pli vidi et legi et sic(ut) ibi continebatur sic in hoc legitur preter litteram plus minusve et exe(m)plificavi et me subscripsi.
Nel verso, di mano del sec. XII: Car(ta) de Placentia ****** O (così); segnatura Astezati: F fil. 1 n. 5.
Edizione: MURATORI, Antiquitates Italicae, IV, coll. 57-8 (all'anno 1157).
Regesto: ODORICI, Storie Bresciane, V, n. LXXXVI, p. 110 (alla data 1157 luglio 5).
Cf. ODORICI, Storie Bresciane, IV, p. 295; PALLASTRELLI, Il porto e il ponte del Po, p. 14; SOLMI, Le diete, p. 84; ZIMOLO, Piacenza nella storia della navigazione interna, p. 176 (nota 48); ID., Brescia e Bergamo, p. 372-73; GÜTERBOCK, Piacenzas beziehungen zu Barbarossa, p. 72; BONFIGLIO DOSIO, Condizioni economiche, p. 143 (nota 129); MENANT, Campagnes, p. 291 (nota 281).
La pergamena si presenta in buono stato di conservazione. I forellini di cucitura, visibili nei margini superiore e inferiore, denunziano la congiunzione di questa ad altre pergamene.
Tenendo conto della produzione superstite di Guido qui et Braciolus, notaio autenticatore - nonché della qualifica adoperata nella sottoscrizione della copia - la redazione dell'autentica può essere collocata negli anni compresi fra il 1157 e il 1179.
L'omissione del giorno del mese trova parziale rimedio nella segnalazione di quello della settimana (mercoledì), consentendoci una delle seguenti opzioni: 3, 10, 17, 24 o 31.
Gerardo comes - nella cui domus viene stipulata la convenientia e redatto il breve -, da identificarsi con il figlio di Manfredo, nipote di Giselberto IV (fondatore del priorato cluniancense di S. Paolo d'Argon e vassallo dei vescovi di Cremona e Piacenza), fa parte di quel ramo dei Giselbertini che dopo la distruzione di Crema assunsero il titolo di 'conti di Camisano'. Gerardo rivestì inoltre nel 1151 l'incarico di console di Crema, città in cui risiedeva ancora nel 1157, nonostante, dopo essersi unito al partito imperiale, avesse preso servizio presso l'imperatore Federico I a partire dal 1155 (cf. MENANT, I Giselbertini, p. 129; ID., Alle origini della società cremasca, p. 268).
Circa il contenuto cf nota introduttiva al doc. n. 122.
Die mercurii qui est de mense iulii, indic(ione) .V.
In castro Creme (a), in domo Gerardi comitis.
Presentia bonorum hominum quorum nomina subter l(eguntur), stetit atque convenit (b) inter dominam Richildam, abbatissam ecclesie monasterii Sancte Iulie de Brixia, necnon et inter Fulconem Strictum et Bosonem Balbum, consules Placentie, per se et per suos socios, quod omnes ille naves que er(unt) in portu Placentino debent esse in (c) illo portu per s(upra)s(crip)tam ecclesiam et per s(upra)s(crip)tam abbatissam; et quia s(upra)s(crip)ti consules debent defendere et guardare (d) illas naves et portum, consules s(upra)s(crip)ti debent habere medietatem de toto hoc quod adquisitum fuerit per illum portum et traversum (e) fluminis Padi, et domina abbatissa et s(upra)s(crip)ta ecclesia debet habere aliam medietatem, sine fraude, exceptis illis quatuor den(ariis) qui tolluntur per pethagium et non per portum; et debent elligere et abbatissa et consules duos homines qui colligant per sacramentum illud quod veniet ad portum illum et traversum et dividat(ur) inter eos: mediatatem debent dare s(upra)s(crip)te abbatisse et medietatem consulibus Placentie, facto dispendio ipsius portus in antea, et illi homines debent esse et stare in illo portu per s(upra)s(crip)tam abbatissam; hoc, quod supra l(egitur), debent attendere et facere ab hodie usque ad kal(endas) ienuarii proximas venientes. Quia sic inter eos convenit. Unde duo brevia uno tenore fieri rogata sunt.
Anni Domini .MCLVII., s(upra)s(crip)to mense et indic(ione).
Ibi fuerunt comes Lantelmus et Girardus eius frater et comes Ardicionus et Prandus de Brixia et Obizo de Calchera et Oprandus de Caravazio et Albertus Antonii et Bernardus de Cavralba et Suzo Berundi et Paganus de Comitatu et Ga(m)bazoca de Oxo et Chunradus Bonisenioris rogati testes.
Ego Rogerius notarius hoc breve rogatus scripsi.
(a) B Crenæ, come pare.
(b) Sulla seconda n segno abbr. (trattino orizzontale) superfluo.
(c) Segue i(n) erroneamente ripetuto.
(d) -da- nell'interlineo in corrispondenza di -eta- espunto.
(e) t- corr. da c, come pare.
Edizione a cura di
Gianmarco Cossandi
Codifica a cura di
Gianmarco Cossandi