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Carta investiture
1190 novembre 22-23, Como.
Anastasia, badessa del monastero dei Santi Faustino ed Eusebio, ora costruito a Como, alla presenza di Regale, Eugenia, Liberata, Sofia e Giustina, consorelle di quel monastero che approvano il negozio, investe per massaricio Guidone Curtum del luogo di Sorliate, il quale agisce anche a nome di suo fratello Giovanni, del massaricio sito nel sopradetto luogo e teritorio di Sorliate, che detti fratelli erano da tempo soliti tenere a titolo di coloni per conto di detto monastero e chiesa, nonché di un campo sito in territorio di Cisxino, nel luogo ove dicesi in Raschalina, per il fitto annuo di quattro anfore e due conci di vino secondo la misura della Valtellina, di nove moggi di mistura di biada secondo la misura di Lecco, ovvero sia dodici staia di frumento e dodici staia di segale, inoltre per altrettanta quantità di orzo, diciotto staia di panìco e altrettante di miglio, nove soldi di denari nuovi, due capponi, due animali selvatici e due fascine di legna resinosa, il tutto di buona qualità consegnato per mezzo di una barca.
Il giorno successivo, viene inoltre stabilito che i predetti fratelli di Sorliate forniscano ogni anno un pasto a tre persone al tempo del raccolto e due pasti a tre persone al tempo della vendemmia.
Originale, BAMi, Pergamene, n. 1477 [A]; altro originale dal medesimo tenore, BAMi, 1478 [A'].
Trascrizioni: Della Croce, Codex diplomaticus Mediolanensis, BAMi, I.11 suss., cc. 45r-v, c. 48r (di A'), cc. 46r-47r (di A); Bonomi, BBMi, AE.XV.33, I, n. 113, cc. 121r-122v (di A). Regesti: Bonomi, Synopsis cronologica, BBMi, ivi, c. 407r; Ceruti, BAMi, I 145 suss., n. 95, cc. 17v-18r; Bianchi, Inventario, BAMi, K 202 suss., n. 1477, e nella relativa scheda mobile dell'ordinamento cronologico.
Nel margine superiore sinistro del recto di A segnatura, pure di mano del Bianchi, che rimanda all'Inventario: "1477".
Nel verso di A e di A', di epoca medievale, di mano del rogatario, come pare: "Car(ta) investit(ur)e t(er)re d(e) Sorliate".
Inoltre, nel verso di A: segnatura Bonomi, accompagnata da indicazione dell'anno: "113 .MCXC."; segnatura Ceruti in pastello rosso: "95". Nel verso di A', annotazione di mano seicentesca: "Soriate in Valtelina", oltre alla segnatura Ceruti in pastello rosso: "96" (manca invece l'annotazione del Bonomi: vide infra).
La pergamena di A (mm 308/304 x 195/185) è complessivamente in buono stato di conservazione, nonostante alcune modeste lacerazioni in corrispondenza delle antiche piegature.
La membrana di A' (mm 279/278 x 199/191) presenta invece sensibili lacerazioni in corrispondenza delle antiche piegature che, alle righe 6, 12-13 e 17, sono accompagnate anche da piccoli fori. Si rilevano inoltre lievi macchie diffuse, più estese in prossimità della piegatura mediana verticale e dei margini laterali. Infine, si notano anche delle macchie di inchiostro, che interessano la scrittura in modo sensibile in corrispondenza delle righe 2, 4, 6, 13, 15, 16, 18, 19. Ritengo preferibile considerare tali macchie - che tuttavia assecondano la stessa posizione della scrittura, disponendosi orizzontalmente sulle righe - come riferibili ad un danno meccanico, piuttosto che a una volontaria cassatura di certe parole (o di parti di parola). Cf. le analogie per questo danno con il doc. qui edito al n. 10.
In A e A' rigatura a mina di piombo molto marcata; manufirmatio fittizia, con numero di croci non corrispondente al numero dei testimoni.
Indizione settembrina.
La storia conservativa delle due membrane pone alcuni interrogativi, che attualmente restano aperti ai futuri sviluppi delle ricerche. Il Della Croce, che trascrisse sia A che A', dà testimonianza della loro conservazione in due sedi distinte: nel trascrivere il testo A', infatti, lo qualifica come "ex archivio ecclesie Sancte Eufemie de Insula" (c. 45r); mentre nel trascrivere A, lo dice "ex archivio monialium Sanctorum Faustini et Euxebii de Cumis" (corretto in "Sancti Faustini de Cumis"). Anche l'assenza in A' della segnatura che il Bonomi sistematicamente appose sul dorso dalle carte da lui trascritte, caratterizzandole col numero romano progressivo e l'indicazione dell'anno, parrebbe avvalorare l'informazione del Della Croce. Non si può pensare alla mancata segnatura dorsale come semplice dimenticanza da parte del monaco studioso, specie perchè all'interno del corpus delle sue trascrizioni è omessa qualsiasi segnalazione circa l'esistenza della membrana. Si rileva invece che la consueta annotazione del Bonomi è presente sul dorso della membrana che conserva A, che viene trascritta tra i documenti dei tre monasteri comaschi. Le pergamene, pertanto, dovettero essere custodite in due sedi conservative distinte, a tutela delle parti. Tuttavia, in epoca non precisabile, ma certamente successivamente agli anni delle soppressioni, la membrana di A', fu estrapolata dal corpus di scritture di Santa Eufemia e poté - credo in modo ragionato e non casuale - fare il suo ingresso in Ambrosiana. Tuttavia attualmente, riguardo ai tempi e ai protagonisti di questa 'migrazione' della scrittura A' alla veneranda Biblioteca, non è disponibile alcun elemento di prova e di approfondimento. Tali aspetti restano pertanto quesiti aperti, da affrontare entro la prospettiva più ampia della storia formativa della collezione membranacea dell'Ambrosiana, sia in relazione a questa membrana, sia in relazione a quelle edite nell'appendice, per le quali - identicamente - i tempi e i canali di acquisizione appaiono ancora incerti.
Per le motivazioni sopra riferite, nella presente edizione si propone quale testo di riferimento A, mentre per le varianti di A' si rimanda all'apparato.
(S) In nomine Domini. Anno dominice incar(nacionis) mill(e)x(imo) cent(exim)o nonag(exim)o, die iovis qui fuit nonus dies exeunte m(en)se nove(m)br(is), indic(ione) nona. Presentia infrascriptorum testium, | d(omi)na Anastasia, abbatissa ęcclesie et monasterii Sanctorum Faustini et Euxebii de Insula, q(uod) modo constructum est in civitate Cumis (a), ibi presentibus, laudantibus et confirmantibus | d(omi)na Regali et d(omi)na Eugenia et d(omi)na Liberata et d(omi)na Suphya (b) et d(omi)na Iustina monachabus ipsius monasterii, ex parte ipsius ęcclesie et monasterii Sanctorum Faustini et Euxe|bii, investivit per massaricium Guidonem Curtum, de loco Sorliate, recipientem suo nomine (c) et nomine et ad partem Iohannis fratris sui absentis, nominative de toto illo | massaricio q(uod) iacet in suprascripto loco et territorio de Sorliate, sicuti et q(uod) ipse Guido et frater eius soliti erant tenere colonario nomine a iamdicto monasterio et ęcclesia, et de campo | uno reiacente in territorio de Cisxino (d), ubi dicitur in Raschalina. Ita ut a modo in antea iamdicti Guido et Iohannes fratres et eorum heredes habeant et teneant suprascriptum totum massaricium et suprascriptum cam|pum de Raschalina, ut supra legitur, inintegrum, et fatiant exinde secundum ius (e) et usum rei locate et conducte quicquid voluerint, sine omni contradicione suprascripte domine abbatisse et sororum suarum suarumque | succetricum. Et pro predicto massaricio et campo de Raschalina ipse Guido, pro se et fratre suo Iohanne, convenit ipse vel (f) sui heredes dare et solvere omni anno fictum suprascripte domine abbatisse, ad | partem suprascripti monasterii, vel eius succetricibus aut eius misso anforas quattuor et concia duo vini, ad mensuram Vall(is)telline, et modios novem blave, ad mensuram de Leuco, scilicet star(ia) | duodecim frumenti et star(ia) duodecim sicalis, et totidem ordei, et star(ia) decem et octo panici, et totidem milii, et sol(idos) novem denariorum novorum et capones duos et fugacias (1) duas et fascia | duo tede (2) pro amiscid(e) (3); omnia suprascripta pulchra et bona sine fraude, consignata intus navem (g). Et hoc pacto ut non liceat (h) ipsi abbatisse nec suis succetricibus auferre suprascriptum massa|ricium et campum iamdictis fratribus nec suis heredibus pro alii locare, in pena librarum quattuor denariorum novorum. |
Sign(um) † man(uum) prefate domine abbatisse, que hanc cartam ut supra fieri rogavit, et suprascriptarum sororum suarum, que hanc cartam laudaverunt fieri, ut supra (i). |
Sign(um) † man(uum) Ugonis de Velio et Salvarixii de Pusterla et Sorliatis de Sorliate et Iacobi Legierii et Guilielmi, filii Otonis (j) Anagii, de Mantello, | testium.
Actum Cumis, infra predictum monasterium. Unde due carte unius tenoris scribi rogate sunt. |
Postea vero sequenti die proxima, que fuit dies veneris sub eadem incar(nacione) et indic(ione), in curia predicti monasterii, in presentia Crollamontis Tistoris (k) de Insula et | Iohannis (l) Boni de Pixino de Mezagri et Vitalis, conversi eiusdem monasterii (m), testium, predictus Guido, pro se et fratre, pro predicta terra convenit dare ipsi abbatisse et suis succe|tricibus a modo in antea omni anno pastum unum in messibus tribus personis et pastos duos (n) tempore vindemiarum (o) similiter tribus personis. |
(S) Ego Traversus iudex hanc cartam tradidi et scripsi.
(a) In A' Cumis ill. per macchia di inchiostro.
(b) In A' Suphia.
(c) In A' no(m)i(n)e ill. per macchia di inchiostro.
(d) In A' -sxino u(b)i ill. per macchia di inchiostro.
(e) In A' iu(us).
(f) In A v(e)l con v- corr. da lettera principiata, come pare.
(g) In A' -ave(m) ill. per macchia di inchiostro.
(h) In A liceati.
(i) In A' ut s(upr)a ill. per macchia di inchiostro.
(j) In A' Oto(n)is ill. per macchia di inchiostro.
(k) In A' -toris ill. per macchia di inchiostro.
(l) In A in Ioh(ann)is -s corr. da lettera principiata.
(m) in A' Vital(is) - monast(er)ii ill. per macchia di inchiostro.
(n) In A' -os su rasura, come pare.
(o) In A in vind(e)mia(rum) la seconda -i- corr. da lettera principiata, forse da a erroneamente anticipiata.
(1) "Fugacia": "Ruris portio cervis et feris addicta, nullo sepimento, nec forestae legibus, sed tamen suis privilegiis communita" (DU CANGE, Glossarium, vol. 3, p. 623).
(2) "Teda": "Pinus" (DU CANGE, Glossarium, vol. 8, p. 44); "taeda est genus arboris picem ferentis, ut pinus" (FORCELLINI, Lexicon, IV, p. 655.
(3) "Amiscere": "Amisere, ammiscere. Praestatio ex rebus escariis vel etiam idem quod procuratio" (DU CANGE, Glossarium, vol. 1, p. 227).
Edizione a cura di
Rita Pezzola
Codifica a cura di
Rita Pezzola