Introduzione
La chiesa di S. Agnese di Lodi venne soppressa nel 1489 dal vescovo Pallavicino [1], che ne trasferì le prerogative al capitolo della cattedrale, nel cui archivio quello di S. Agnese confluì e dove le pergamene sono tuttora conservate (cfr. Capitolo).
Di tutti i fondi lodigiani, questo è quello che si presenta nelle peggiori condizioni: le pergamene hanno sofferto molto l’umidità e sono in diversi casi pressoché sfaldate.
Tutte presentano annotazioni di contenuto del XIV secolo, un regesto di un’unica mano del XV (eccettuate quella del 1163 e quella del 1198, che ne presentano uno della stessa epoca ma di mano diversa) e la data di mano moderna, sei-settecentesca, che si potrebbe forse individuare in quella del Porro, l’ordinatore di fine Seicento dell’archivio della Mensa vescovile. Abbiamo infine notizia di un’altra pergamena, oggi perduta, di cui ci è rimasto un regesto del principio del XVII secolo [2].
Scaccus | oggi | |
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1163 ott 13 | ACLo | |
1181 feb 9 | regesto | manca |
1184 nov 13 | ACLo | |
1194 ago 15 | ACLo | |
1195 mar 29 | ACLo | |
1198 apr 12 | ACLo |
Note
[1] La chiesa è meglio nota come S. Agnesina: cfr. G. AGNELLI, Lodi e il suo territorio nella storia, nella geografia e nell’arte, Lodi 1917 [=Lodi 1990], p. 245. Si veda in particolare Defendente LODI, Chiese ed oratori della città e dei chiosi, BCLo, ms. XXIV A 32, risalente a metà del XVII sec., ff. 274 e segg.
[2] Cfr. ASMi, Fondo di religione, cart. 4777, Bona ecclesiae Sanctae Agnetis civitatis Laudae, inventario cartaceo di cc. 24 (oltre a 12 bianche) scritte generalmente recto/verso e rilegato in pergamena, che registra documenti tra il 1181 e il 1600 e redatto da Hieronimus Scaccus, chierico beneficiario all’inzio del XVII secolo. Non si tratta di un inventario delle scritture dell’archivio: i documenti ivi regestati sono solo quelli inserti in un livello del 16 maggio 1500 relativo ai beni di S. Agnese spettanti alla rettoria e ad un beneficio clericale.